In Cisgiordania nelle ultime 12 settimane uccisi 83 bambini
La denuncia dell’Unicef, che parla anche di oltre 576 piccoli rimasti feriti e di altri arrestati. La direttrice regionale Khodr: «L’anno più letale mai registrato»
Nelle ultime 12 settimane, 83 bambini uccisi, più di 576 feriti e altri arrestati. «Quest’anno è stato il più letale mai registrato per i bambini in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, con la violenza legata al conflitto che ha raggiunto livelli senza precedenti», dichiara la direttrice regionale Unicef per Medio Oriente e Nord Africa Adele Khodr, osservando come, tra l’aumento delle operazioni militare e l’applicazione della legge, i piccoli rimasti uccisi dall’inizio dei dicembre siano più del doppio rispetto alla cifra registrata in tutto il 2022.
La Cisgiordania, ricorda Khodr, «è stata pesantemente colpita da restrizioni di movimento e di accesso. Mentre il mondo guarda con orrore alla situazione nella Striscia di Gaza, i bambini della Cisgiordania stanno vivendo un loro incubo – prosegue -. Vivere con una sensazione quasi costante di paura e dolore è, purtroppo, fin troppo comune per i bambini colpiti. Molti riferiscono che la paura è diventata parte della loro vita quotidiana, e molti hanno paura persino di andare a scuola o di giocare all’aperto a causa della minaccia di sparatorie e altre violenze legate al conflitto».
L’Unicef esprime «estrema preoccupazione» per «il diritto dei bambini della Cisgiordania e di Gerusalemme Est alla sicurezza e alla protezione e per il loro diritto a vivere». I piccoli che vivono in questa regione – compresa, appunto, Gerusalemme Est -, subiscono da anni una violenza logorante, ricordano dal Fondo Onu per l’infanzia, «ma l’intensità di questa violenza è aumentata drammaticamente dopo gli orribili attacchi del 7 ottobre. La violenza legata al conflitto ha ucciso 124 bambini palestinesi e 6 bambini israeliani dall’inizio del 2023. Le gravi violazioni contro i bambini, in particolare le uccisioni e le menomazioni, sono inaccettabili».
Di qui l’esortazione a tutte le parti in campo a «rispettare gli obblighi previsti dal diritto internazionale dei diritti umani e a proteggere i bambini dalla violenza legata ai conflitti e a tutelare il loro diritto più elementare, semplicemente quello di poter vivere».
29 dicembre 2023