Isola Solidale, a Pasqua la preghiera dei detenuti per i 17 suicidi in carcere
La veglia in memoria dei carcerati che si sono tolti la vita dall’inizio dell’anno in Italia, di cui uno a Rebibbia. Il presidente Pinna: puntare su pene alternative
Dedicata ai 17 carcerati che si sono tolti la vita dall’inizio dell’anno in Italia la veglia di preghiera organizzata, in occasione della Pasqua, dai detenuti dell’Isola Solidale. Una realtà, quella dei suicidi in carcere, ricordata nei giorni scorsi dal Garante nazionale delle persone private della libertà personale Mauro Palma. 4 i casi negli ultimi 10 giorni: il 28 marzo nell’istituto di Reggio Emilia, il 2, il 3 e il 5 di aprile in quelli di Siracusa, Roma Rebibbia e Aversa.
«Una tragedia nella tragedia», la definisce Alessandro Pinna, presidente dell’Isola Solidale, che da oltre 50 anni accoglie a Roma detenuti ed ex detenuti grazie alle leggi 266/91, 460/97 e 328/2000. Storie che «mettono ancora più in evidenza in maniera tragica i limiti del nostro sistema carcerario». Per Pinna, «occorre puntare una volta per tutte sulle pene alternative al carcere. Credo sia arrivato il momento di riveder il concetto di detenzione nel nostro Paese puntando su forme che siano veramente riabilitative, come prevede la nostra Costituzione».
Per il momento, la Pasqua dell’Isola Solidale, conclude il presidente, «sarà idealmente accanto alle famiglie dei detenuti che si sono tolti la vita, vicini agli ultimi come ci ha indicato Papa Francesco».
8 aprile 2020