L’Africa piange il cardinale Laurent Monsengwo Pasinya. Il cordoglio di Francesco
Il telegramma inviato al cardinale arcivescovo di Kinshasa: «Ha consacrato la sua vita all’inculturazione della fede e all’opzione preferenziale per i poveri»
Anche Papa Francesco si unisce al dolore della Chiesa africana per la scomparsa del cardinale Laurent Monsengwo Pasinya, malato da tempo e deceduto domenica 11 luglio a Versailles, in Francia, dove era ricoverato da qualche giorno. Arcivescovo metropolita emerito di Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo, il porporato – classe 1939 – «ha consacrato la sua vita di prete e di vescovo all’inculturazione della fede e all’opzione preferenziale per i poveri», si legge nel telegramma di cordoglio inviato dal pontefice al cardinale Fridolin Ambongo Besung, arcivescovo di Kinshasa. «Uomo di scienza, grande uomo spirituale e pastore intensamente devoto al servizio della Chiesa, dovunque sia stato chiamato», lo ricorda Bergoglio. E ancora: «Attento ai bisogni dei fedeli, pieno di coraggio e di determinazione», Monsengwo «ha incarnato la missione profetica della Chiesa. Uomo di giustizia, di pace e di unità, si è fortemente impegnato nello sviluppo umano integrale della Repubblica Democratica del Congo».
Nelle parole di Francesco, il cardinale scomparso «è stato una grande figura ascoltata e rispettata della vita ecclesiale, sociale e politica della nazione e si è sempre impegnato per il dialogo e la riconciliazione del suo popolo. Il suo contributo è stato significativo per il progresso del paese. Fedele e stretto collaboratore in questi ultimi anni, non ha cessato di offrire il suo contributo alla vita della Chiesa universale». Monsengwo infatti, dopo gli studi compiuti nell’arcidiocesi di Kananga, era venuto a Roma nel 1960, per perfezionare la sua preparazione teologica alla Pontificia Università Urbaniana. E a Roma è stato ordinato sacerdote, il 21 dicembre 1963. Dal dal 1964 al 1970 nei Pontifici Istituti Biblici di Roma e di Gerusalemme, è stato anche il primo africano ad aver conseguito la laurea in Scienze bibliche.
Rientrato in patria, ha unito il lavoro pastorale all’insegnamento di Sacra Scrittura, per 10 anni, nella facoltà teologica di Kinshasa e nel Seminario maggiore Giovanni XXIII. Nella Conferenza episcopale, è stato segretario generale aggiunto dal 1972 al 1975 e poi segretario generale fino al 1980, oltre che rappresentante dell’episcopato presso il governo. A quarant’anni, il 13 febbraio 1980, è stato nominato vescovo titolare di Acque Nuove di Proconsolare e ausiliare di Inongo. Il 4 maggio ha ricevuto l’ordinazione episcopale a Kinshasa da Giovanni Paolo II, nel suo primo viaggio apostolico in Africa. Un anno dopo, il 7 aprile 1981, è divenuto vescovo ausiliare di Kisangani e sette anni dopo, il 1° settembre 1988, arcivescovo della stessa diocesi. Un servizio che ha svolto per 19 anni. Intanto, nel 1984, è stato eletto presidente della Conferenza episcopale ed ha ricoperto tale incarico fino al 1992. È stato rieletto poi nel 2004 restando in carica fino al 2008. Dal 1997 al 2003 ha svolto l’incarico di presidente del Simposio delle Conferenze episcopali dell’Africa e del Madagascar (Secam), dopo esserne stato vice presidente dal 1994 al 1997.
In prima fila nel movimento Pax Christi international, specie per quanto riguarda le iniziative di riconciliazione nella regione dei Grandi laghi, ne è stato vice presidente dal 1999 al 2007 e co-presidente dal 2007 al 2009. In Africa Laurent Monsengwo Pasinya è conosciuto come un uomo sempre in prima linea laddove pace e giustizia sono in pericolo. È stato il primo africano a essere segretario speciale di un Sinodo dei vescovi. Nella Curia romana, nell’ambito della segreteria generale del Sinodo dei vescovi, ha fatto parte del XII consiglio ordinario e del secondo consiglio speciale l’Africa. È stato anche consultore della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e membro del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace. Il 6 dicembre 2007 Benedetto XVI lo aveva nominato arcivescovo di Kinshasa. Nella Quaresima del 2012 era stato chiamato a predicare gli Esercizi spirituali al la Curia romana, alla presenza di Benedetto XVI, che lo aveva creato cardinale nel Concistoro del 20 novembre 2010. Il 13 aprile 2013 Papa Francesco lo aveva nominato membro del Consiglio dei cardinali.
«Piangiamo il cardinale Laurent Monsengwo Pasinya, che è stato e rimarrà per sempre una forza profetica per la Chiesa in Africa, specialmente nell’impegno politico per il trionfo della giustizia, della verità e della pace», scrive all’Agenzia Fides padre Donald Zagore, sacerdote della Società per le Missioni Africane. «Con figure come Tchibango, l’Arcivescovo Joseph Albert Malula, venerato come uno dei padri fondatori delle Chiese africane, in particolare di quella di Kinshasa, e ora Monsengwo – spiega -, non si può dire che la Chiesa in Africa non avesse grandi profeti. Il Congo infatti può considerarsi non solo il polmone ecologico dell’Africa ma anche il suo polmone spirituale per i profeti che ha dato alla Chiesa locale».
13 luglio 2021