Migranti, Save the Children: «Responsabilità condivisa di Europa e Stati membri»

L’intervento dopo la visita della presidente della Commissione Ue Von der Leyen e della premier Meloni a Lampedusa: i minori «al centro delle negoziazioni sul Patto Asilo»

Una risposta coordinata tra gli Stati membri dell’Unione europea, basata sui diritti umani. È la richiesta di Save the Children sul tema delle migrazioni, all’indomani della visita della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e della premier Giorgia Meloni a Lampedusa, ieri, 17 settembre. «Ancora una volta sono le persone più vulnerabili – soprattutto i minori che arrivano non accompagnati, inclusi bambini molto piccoli, le persone sopravvissute alla violenza di genere e le vittime di tortura e trattamenti inumani e degradanti –  a pagare il prezzo di anni di mancanza di politiche coordinate tra gli Stati membri dell’Unione Europea», rilevano dall’organizzazione internazionale, sottolineando che «finché le politiche di deterrenza e il controllo dell’immigrazione prevarranno, queste situazioni sono destinate a ripetersi».

Ue e Paesi Membri, è la tesi di Save the Children, «devono cooperare e coordinarsi per soccorrere le persone in difficoltà nel Mediterraneo, a partire dalla messa in campo di un sistema europeo strutturato di ricerca e soccorso in mare,  agendo nel rispetto dei principi del diritto internazionale e dando una risposta congiunta che dimostri la solidarietà europea sancita nei suoi valori fondamentali». Quanto accaduto nei giorni scorsi a Lampedusa, «dove a causa della situazione di eccezionale sovraffollamento le autorità hanno avuto difficoltà persino a fornire adeguatamente cibo e acqua alle persone appena arrivate, e di conseguenza queste ultime non hanno potuto godere dei loro diritti fondamentali, richiama l’Europa e i suoi Stati membri a una responsabilità condivisa rispetto alla tutela delle persone che fuggono da guerre, violenza, povertà estrema, primi tra tutti i minori», proseguono ancora dall’organizzazione.

In questo contesto, «esortiamo il Parlamento e il Consiglio europeo a mettere al centro delle negoziazioni sul Patto Asilo e migrazione la protezione e rispetto dei diritti dei minori, a partire dalla velocizzazione e dalla semplificazione dei ricongiungimenti familiari, dal rafforzamento delle vie legali per ottenere protezione in Europa e dalla previsione di meccanismi obbligatori di relocation». Per Save the Chidren, si tratta di «strategie necessarie affinché i minori possano avere accesso a sistemi di accoglienza e di tutela adeguati, senza dover mettere in pericolo la propria vita o essere esposti ai rischi di tratta e di sfruttamento nel tentativo di raggiungere o attraversare l’Europa».

Alle istituzioni italiane infine l’organizzazione rinnova l’appello affinché si ampli la rete di accoglienza per i minori non accompagnati, «a partire dall’attivazione di centri governativi di prima accoglienza in tutte le Regioni e dall’ampliamento dell’accoglienza diffusa nella rete Sai dei Comuni, in modo da assicurare, secondo quanto stabilito dalla legge 47/17 un percorso di accoglienza e di inclusione sociale che risponda ai loro diritti, esigenze e vulnerabilità».

18 settembre 2023