Santa Sede: all’Apsa la gestione di conti e fondi della Segreteria di Stato

La decisione diventa legge con il motu proprio di Papa Francesco “Una migliore organizzazione”, diffuso dalla Sala stampa vaticna, dal 1° gennaio 2021

Si intitola “Una migliore organizzazione” il motu proprio firmato da Francesco e diffuso oggi, 28 dicembre, dalla Sala stampa della Santa Sede, con il quale si dispone che «dal 1° gennaio 2021 la titolarità dei fondi e dei conti bancari, degli investimenti mobiliari e immobiliari, ivi incluse le partecipazioni in società e fondi di investimento, finora intestati alla Segreteria di Stato, è trasferita all’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica che curerà la loro gestione e amministrazione». Il controllo è affidato alla Segreteria per l’Economia, che “d’ora in avanti svolgerà anche la funzione di Segreteria Papale per le materie economiche e finanziarie».

Ancora, nel motu proprio viene disposto che «la Segreteria di Stato trasferisce quanto prima, non oltre il 4 febbraio 2021, tutte le sue disponibilità liquide giacenti in conti correnti ad essa intestati presso l’Istituto per le Opere di Religione o in conti bancari esteri, all’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica su conto bancario da questa indicato». Papa Francesco converte in legge dunque quanto aveva già scritto nella lettera del 25 agosto 2020 al Segretario di Stato.

«Questo motu proprio rappresenta un altro passo importante nella riforma della Curia», spiegano dalla Sala stampa vaticana, secondo cui con quest’atto il Papa «vuole procedere a una migliore organizzazione della Curia Romana e a un funzionamento ancora più specializzato della Segreteria di Stato». Di contro, l’Ufficio amministrativo della Segreteria di Stato, invece, dato che non avrà più da gestire o decidere su fondi e investimenti, ridimensiona le sue funzioni.

Il motu proprio stabilisce un maggior controllo e una migliore visibilità dell’Obolo di San Pietro e dei fondi che procedono dalle donazioni dei fedeli. Inoltre, si rinforzano controlli specifici su alcuni enti relazionati alla Santa Sede che gestiscono conti e fondi provenienti da donazioni. «Con queste decisioni il Santo Padre esprime il suo personale impegno, e quello della Curia Romana, per una maggiore trasparenza, una più chiara separazione di funzioni, una maggiore efficacia nei controlli e un maggior adeguamento dell’economia della Santa Sede alla missione della Chiesa – si legge ancora nella nota della Sala stampa -, in modo che il Popolo di Dio che aiuta con la sua generosità a sostenere la missione del vescovo di Roma possa farlo con la fiducia che i suoi contributi siano amministrati in maniera adeguata, trasparente e con l’esercizio dei dovuti controlli».

28 dicembre 2020