• Likes
  • Followers
  • 1 Ottobre 2023
  • Home
  • Archivio in PDF
  • Abbonamenti
  • Newsletter
  • Contatti
  • Diocesi di Roma

RomaSette, l'informazione della Diocesi di Roma RomaSette, l'informazione della Diocesi di Roma - Notizie sulla città e la Diocesi di Roma

cattolica new
  • SEZIONI
    • Papa
    • In Diocesi
    • In città
    • Cultura e Società
    • Giovani
    • Famiglia
    • Solidarietà
    • In Italia
    • Dal mondo
    • Salute
    • Web
  • CULTURA
    • Arte
    • Cinema
    • Libri
    • Musica
  • RUBRICHE
    • #4contiinfamiglia
    • #quindiciventi
    • Al servizio della famiglia
    • Ritratti romani
    • Obiettivo salute
    • Economia sostenibile
    • Fisco e famiglia
    • Viaggio nei monasteri
    • Sport
    • Playlist
  • APPROFONDIMENTI
    • Le donne nella Bibbia
    • La storia della diocesi
    • La Misericordia nella Bibbia
    • La trappola dell’occulto
    • Lo spazio della psicologa
    • La salute dei Bambini
  • Temi del Giorno ▷
  • GMG
  • Papa in Mongolia
  • Marocco
  • Libia
RomaSette
  • Home
  • In Diocesi
  • Tauran: «Paura e ignoranza, nemici del dialogo»

Tauran: «Paura e ignoranza, nemici del dialogo»

Il cardinale, ospite con Zavattaro a San Tommaso Moro, critica l’Europa e parla degli orrori dello Stato islamico. Sulla libertà di stampa: «No alla derisione»

di Daniele Piccini pubblicato il 26 Gennaio 2015
Condividi

Il cardinale, ospite con Zavattaro a San Tommaso Moro, critica l’Europa e parla degli orrori dello Stato islamico. Sulla libertà di stampa: «No alla derisione»

Incontrando i giovani della parrocchia San Tommaso Moro insieme al vaticanista del Tg1, Fabio Zavattaro, venerdì 23 gennaio, il cardinale Jean-Louis Tauran, dal 2007 presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso e da poco nominato Camerlengo di Santa Romana Chiesa, rimane fedele alla sua vocazione. Sceglie il dialogo socratico, fatto di brevi domande e risposte.

Sullo sfondo, la decisione di tanti giovani europei di votarsi alla causa terroristica dell’Isis. «Questi giovani che partono – risponde il cardinale invitato nella parrocchia del quartiere San Lorenzo a parlare sul tema “La missione evangelizzatrice e politica della Chiesa nei rapporti internazionali in favore della promozione dell’uomo” – sono pagati mille dollari al mese. Lo Stato islamico è ricchissimo. Uno di questi giovani ha ammesso di essere partito per denaro. All’origine di queste scelte dunque c’è la disuguaglianza sociale. Queste persone, inoltre, agiscono sotto l’effetto della droga. Chi, in condizioni psicologiche normali, potrebbe seppellire vivi una mamma e un bambino?».

La responsabilità del fenomeno del terrorismo islamico grava anche sull’Europa. «Molti Paesi europei non hanno integrato gli islamici. Questa chiusura andrebbe distrutta. La sete di identità può diventare patologica», suggerisce il porporato che il 13 marzo 2013 annunciò al mondo, dalla loggia di San Pietro, l’elezione del cardinale Jorge Mario Bergoglio al soglio pontificio.

Il dialogo, in effetti, ha sempre dei nemici. Il peggiore, spiega il cardinale Tauran, è «l’ignoranza, sia da parte cristiana che da parte musulmana. In Francia hanno paura dell’Islam, ma non hanno mai letto il Corano. Nel dialogo interreligioso si deve innanzitutto professare la propria fede. Poi si vede cosa si ha in comune con l’altro e cosa ci separa. Poi si mette tutto al servizio della società. La chiave del dialogo interreligioso è il sapere, la scuola e l’università. Altri nemici del dialogo sono la paura della differenza; la sete di potere; il denaro, che mette da parte Dio».

La differenza, al contrario, arricchisce sempre. «Frequentare i musulmani – rivela il porporato – è uno stimolo per la nostra fede. Loro non si vergognano di professare la propria fede. Questo è un grande valore. Il dialogo interreligioso mi ha permesso di approfondire la mia fede. Quando musulmani e cristiani hanno avuto il coraggio di parlarsi hanno fatto cose grandi, come nell’antichità, ad Alessandria d’Egitto. Se è accaduto ieri perché non può accadere domani?».

Aiuta anche il riconoscimento delle qualità del proprio interlocutore. «I cristiani – aggiunge Zavattaro ricordando il caso del Libano – rappresentano ancora il 50% del Parlamento, anche se non sono più la maggioranza nel Paese. I musulmani hanno chiesto loro di rimanere perché riconoscono che sono capaci di accompagnare il cambiamento senza prevaricare l’altro».

Aiuta non abusare della libertà d’espressione. «È stato legittimo – afferma Tauran, riferendosi all’attentato nella redazione del magazine satirico Charlie Hebdo dello scorso 7 gennaio e ai cortei parigini che ne sono seguiti – che tante persone manifestassero contro la minaccia della libertà d’espressione. Ora però dobbiamo fare la differenza tra humour e dissacrazione, che è grossolana e volgare. Se uno prende in giro i valori sacri degli altri la reazione è incontrollabile. In Europa, abbiamo visto, la libertà religiosa può prendere la forma della derisione. Se stuzzichiamo i musulmani con le vignette, dobbiamo aspettarci una risposta. Il sottotitolo stesso di Charlie Hebdo è “cattivo e stupido”. È una pattumiera, non giornalismo».

Come in tutti i buoni dialoghi, alla fine della serata resta un’impressione positiva della personalità dell’altro: «Quando una persona, come il cardinale Tauran, serve la Chiesa con anima e corpo – conclude il parroco monsignor Andrea Celli – è veramente libera».

 

26 gennaio 2015


andrea cellicharlie hebdodialogofranciaislamjean-louis tauranSan Tommaso Moro
Condividi FacebookTwitterWhatsAppE-mailPrintTelegram

Precedente articolo

Una domenica diversa in parrocchia

Prossimo articolo

All’Oratorio del Gonfalone l’alfabeto barocco

Potrebbe piacerti anche Altri articoli di questo autore
Papa

Il Papa a Primavalle con i preti della prefettura

In Diocesi

I fondi 8xmille, «risorse importanti» per i beni culturali

In Diocesi

Missione: il corso di formazione del settore Centro

In Italia

Firma per l’8xmille, «segno di appartenenza»

Precedenti Successivi

Articoli recenti

In città

Omicidio di Primavalle, il vescovo Reina: «Non cediamo alla rassegnazione»

Giovani

Francesco: «Il Sinodo purifichi la Chiesa»

Giovani

Da San Giovanni la preghiera di lode di oltre 7mila giovani di Taizé

Cultura e Società

Comunicazioni sociali: la Giornata mondiale sull’intelligenza artificiale

In Italia

Mattarella: a Marzabotto e Monte Sole, «abisso di barbarie»

In Italia

Coldiretti: la Manovra sostenga la sovranità alimentare del Paese

Dal mondo

Shevchuk in Lituania. L’incontro con la premier Simonyte

In Italia

Accoglienza, Intersos: «Nuovo decreto governo viola i diritti dei minori»

Dal mondo

Verso il Concistoro, Pizzaballa: «Gerusalemme, cuore e periferia del mondo»

Papa

Il cordoglio del Papa per le vittime di Qaraqosh

Cultura e Società

Settimanali cattolici: Coros, nuovo delegato regionale Fisc

In Italia

Migranti e rifugiati: le raccomandazioni delle suore della Uisg

In città

A Tor Bella Monaca arriva il “Festival dello stupore”

Papa

Il Papa a Primavalle con i preti della prefettura

In Italia

L’Italia domani: un Paese in declino

Papa

Il Sinodo, «momento di discernimento comune»

Precedenti Successivi 1 di 1.637
  • Facebook Seguici su Facebook
  • Twitter Seguici su Twitter
  • Home
  • Chi siamo
  • Credits
  • Archivio edizioni in PDF
  • Ricerca
  • Newsletter
  • Privacy
  • Archivio Storico
  • Contatti
© 2023 - RomaSette.it | Facebook | Twitter
Login
Gestisci Consenso Cookie
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Gestisci opzioni Gestisci servizi Manage {vendor_count} vendors Per saperne di più su questi scopi
Visualizza le preferenze
{title} {title} {title}