BitGood, quando la lotta agli sprechi passa attraverso il web

Lanciata da Confesercenti una nuova piattaforma digitale che mette in contatto chi ha eccedenze alimentari e organizzazioni no profit attive nella ridistribuzione. Vantaggi per chi dona e per chi riceve. Coinvolti Car e Sant'Egidio

La lotta agli sprechi alimentari passa attraverso le nuove tecnologie. Secondo la Fao oltre un terzo del cibo prodotto nel mondo va sperperato, allargando la forbice tra famiglie che gettano gli avanzi nella spazzatura e quelle a cui manca l’essenziale. Per colmare questo divario è nata BitGood, una piattaforma digitale che mette facilmente in contatto chi ha eccedenze alimentari come aziende, produttori, ristoratori con le organizzazioni no profit che si attivano per la ridistribuzione. Commercianti, mondo del volontariato ed enti locali gli attori principali coinvolti in questa nuova tecnologia lanciata da Confesercenti e presentata questa mattina, martedì 18 febbraio, nella Sala Stampa della Camera dei deputati.

A portata di click tanti vantaggi per chi dona e chi riceve illustrati da Cristiano Nervegna, direttore generale di DeepLab. I donatori registreranno una riduzione dei costi per lo smaltimento delle eccedenze alimentari e usufruiranno delle detrazioni fiscali e Tari, lì dove previsto dai Comuni – l’app produce in modo automatico la documentazione utile per l’accesso alle agevolazioni, agevola la raccolta della documentazione accessoria come i documenti di trasporto e gestisce la parte amministrativa – ma anche per le organizzazioni di volontariato, che potranno entrare in contatto con una rete di donatori sul proprio territorio moltiplicando le attività filantropiche. Donare è facilissimo: basterà accedere all’app, scegliere la onlus alla quale si intende fare la donazione in base alle esigenze del donatore – come per esempio la vicinanza geografica, la rapidità nella raccolta, i feedback ricevuti dalla no profit -, aggiungere il prodotto che si vuol donare e confermare. Una piattaforma a portata di tutti quindi, che rende questa forma di solidarietà tracciabile e certificata e che ha in sé una valenza economica e sociale messa al servizio della comunità.

Lanciato a livello nazionale da Confesercenti, il progetto si è sviluppato con l’entrata in vigore della legge del 19 agosto 2016 numero 166 che regola la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi, introducendo incentivi per i donatori e maggiore sicurezza e trasparenza per le onlus beneficiarie. Una norma, ha spiegato Maria Chiara Gadda, capogruppo Italia Viva in commissione Agricoltura alla Camera e promotrice della legge, che «si muove verso un’economia circolare ed è basata sul volontariato. Sul tavolo del dibattito politico e sociale è tornato un tema importante come lo spreco alimentare. L’abbondanza di per sé non è negativa, lo diventa se non trova un nuovo utilizzo». Per Patrizia De Luise, presidente nazionale di Confesercenti, il progetto dimostra che «la tecnologia messa a servizio di soggetti che si uniscono e fanno rete per un obiettivo comune può essere utile per l’intera collettività».

Sulla piattaforma BitGood “navigando” nell’area geografica di Roma si possono trovare il Centro Agroalimentare e la Comunità di Sant’Egidio. Fabio Massimo Pallottini, direttore generale del Car, ha ricordato che nell’ultimo anno il Centro ha donato 6 milioni di porzioni di ortofrutta a Roma e 35 milioni in Italia. Da Stefano Carmenati, amministratore generale della Comunità di Trastevere, un plauso alla legge 166 che «cerca strade alternative in un tempo di crisi come quello attuale, in cui cresce la povertà estrema. Dare da mangiare non è assistenzialismo ma il primo approccio per rimettere in piedi una persona in difficoltà». Il progetto è sostenuto anche da Anci, ha detto il vice presidente Matteo Ricci, secondo il quale la piattaforma «rende tutto più accessibile» e si è impegnato a promuovere l’iniziativa in altri Comuni italiani.

18 febbraio 2020