Al via la missione di strada promossa da Nuovi Orizzonti
Il mandato conferito ai 400 volontari dal vicegerente Reina. «Il Dio della festa e della vita ci vuole coinvolgere nelle sue cose». La formazione con la fondatrice Amirante
È contenuto nel Vangelo stesso il mandato che ieri sera, 15 ottobre, il vicegerente Baldo Reina ha conferito ai missionari della missione di evangelizzazione di strada “Vivi per qualcosa di grande” che dallo scorso sabato, 14 ottobre, e fino al prossimo, interesserà la città di Roma. «Oggi abbiamo bisogno di cristiani missionari per realizzare la Chiesa in uscita di Papa Francesco», ha detto il presule, ringraziando a nome della diocesi i 400 volontari presenti per la celebrazione nella chiesa di San Giuseppe Cottolengo, a Valle Aurelia, che farà da “quartier generale” dell’iniziativa in queste giornate. «Sono in fondo le parole stesse che Gesù ci ha detto: “Andate in tutto il mondo” – ha continuato -. Dunque per sua natura il cristiano è missionario altrimenti è “malato”, cioè ha smarrito la sua identità, si è seduto in un recinto e sta a guardare ma il Vangelo ci spinge, fa sì che andiamo continuamente in mezzo agli altri». Richiamando il brano evangelico di Matteo, Reina ha parlato di «un Dio che ci vuole coinvolgere, che ci vuole nelle sue cose» e che è «il Dio della festa e della vita, non dei pesi»; a colpire, ha continuato il vescovo, è «la sproporzione tra la resistenza a far festa dell’uomo e quanto Dio ci tiene e rilancia là dove noi ci siamo fermati». Da qui l’invito ai missionari a non lasciarsi «scoraggiare dalle difficoltà» nella loro missione – che prevede interventi nelle strade, nelle carceri, negli ospedali e nelle scuole – perché «ci sarà chi farà resistenza» ma «è lì che c’è il Vangelo» e dunque l’invito a sorridere «con gioia ed entusiasmo», per comunicare la buona notizia che «c’è un re che vuole fare festa con tutti noi».
A portare con sé la gioia in questa esperienza promossa dall’associazione internazionale Nuovi Orizzonti – e che vedrà la partecipazione di altri movimenti ecclesiali come i Focolari, la Comunità Emmanuel, Comunità Fazenda de Esperanza, Shalom, Casa Do Menor, Missione Belem, le Sentinelle del Mattino di Pasqua, Comunità Lumen, Comunità Anzpaz – aveva invitato anche la fondatrice Chiara Amirante, che ha curato dei momenti di formazione con i missionari sia sabato 14 ottobre che ieri pomeriggio prima della Messa. «La croce è un passaggio da cui non siamo esonerati – ha detto – ma con Gesù c’è un altro passaggio perché risplenda la gioia della risurrezione» così che «tutti possiamo fare esperienza del mistero pasquale». Amirante ha anche ricordato quale sia «il segreto che Gesù ci ha dato per custodire la gioia nella sofferenza», guardando al Vangelo di Giovanni e all’invito del Signore: «Rimanete nel mio amore», quello che porta «alla santità a cui puntare adesso, insieme», sono ancora le parole della fondatrice dell’associazione che opera per contrastare il disagio sociale.
Come tutti i missionari, ha ricevuto dal vescovo Reina – dopo il saluto e l’incoraggiamento del Papa ieri mattina all’Angelus – il mandato a essere «annunciatori coraggiosi della gioia di Cristo, testimoni credibili della sua risurrezione e segni di speranza per un mondo nuovo» anche Enzo, 48 anni, impegnato nel servizio con la comunità di Nuovi Orizzonti da 21 anni nella sede centrale di Frosinone. «Lavoravo nei villaggi turistici come animatore e nel 2002 ho avuto il dono della conversione – racconta -. Oggi sento il desiderio di evangelizzare, mettendo a frutto il mio talento artistico, con animazione nelle strade e anche nelle spiagge perché penso che la mia esperienza possa avere un valore anche per gli altri». Marco invece di anni ne ha 37 e da 10 opera nella Comunità come responsabile delle attività di prevenzione, evangelizzazione e sensibilizzazione a Montevarchi. Originario di Venezia ma toscano di adozione, desidera «restituire quello che ha ricevuto» da Nuovi Orizzonti, a cui si è avvicinato a causa di «problemi con le dipendenze». Questi a Roma «sono giorni importanti – dice -, dai quali ci aspettiamo una risposta positiva, certi di portare un messaggio di speranza e di ricevere noi a nostra volta, come missionari», perché «da queste esperienze si torna sempre arricchiti», conclude.
16 ottobre 2023