Cresce la povertà assoluta tra i bambini

Raffaela Milano (Save the Children): «Ingiustizia generazionale» che pesa sulle spalle dei piccoli in proporzioni quasi doppie rispetto alla popolazione adulta. Indispensabile cambiare strada»

Sono 1 milione e 382mila i bambini italiani che vivono in condizione di povertà assoluta. A lanciare l’allarme è Save the Children, sulla base dei dati Istat secondo i quali il 14,2% dei minori non può permettersi il necessario per vivere in condizioni dignitose. Tra i bambini, si tratta di una cifra record cresciuta dello 0,7% mentre tra gli adulti si apprezza una seppur minima riduzione, pari allo 0,1%, con una percentuale che decresce dall’11,1% tra i 18-34enni, al 9,1% tra i 35 e i 64 anni e il 5,3% degli over65. «L’incidenza della povertà minorile si conferma in proporzioni quasi doppie rispetto a quella della popolazione adulta nel suo complesso – commenta Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children -. Questi dati certificano il fallimento delle politiche di contrasto alla povertà minorile messe in atto finora. È indispensabile cambiare strada per proteggere i bambini, le bambine e gli adolescenti del nostro Paese da un impoverimento in continua crescita e porre riparo a una evidente “ingiustizia generazionale” che oggi pesa sulle loro spalle».

Dai dati Istat emerge che le famiglie più colpite dalla povertà assoluta sono quelle con i figli più piccoli, quelle dove il capo famiglia è in cerca di occupazione, quelle in cui uno o entrambi i genitori sono stranieri e quelle che vivono in affitto. Anche la geografia incide sulla povertà. Oltre a essere elevata nelle aree metropolitane, la maglia nera spetta alle regioni meridionali. Al Sud, infatti, la povertà interessa il 16,1% dei minori, ben al di sopra della media nazionale, e al Centro mostra comunque una tendenza negativa, passando dal 9,5% del 2020 all’11,4% del 2021. Per Milano, «è più che mai urgente prendere provvedimenti concreti e immediati per contrastare l’aumento della povertà tra i bambini, le bambine e gli adolescenti, una condizione che, come sappiamo per esperienza diretta nei tanti territori in cui siamo presenti con i nostri progetti, affligge tutte le dimensioni della crescita, dalla salute all’educazione, pregiudicando non solo il presente ma anche le prospettive di crescita e di futuro di troppi bambini».

L’organizzazione rinnova quindi «con forza» la richiesta al governo di «raddoppiare le risorse del Fondo Sociale Europeo Plus da destinare in modo specifico alla Garanzia Infanzia (Child Guarantee), per assicurare ai bambini servizi essenziali per la loro crescita, e di rivedere le modalità di attribuzione del Reddito di cittadinanza per sostenere in particolare le famiglie con bambini – spiega la direttrice dei Programmi Italia-Europa -. Per evitare che la povertà materiale si trasformi in povertà educativa per intere generazioni, chiediamo inoltre un investimento maggiore sull’educazione e sui servizi locali ad essa connessa, e che i fondi stanziati, a partire da quelli del Pnrr, diano priorità alle zone dove la povertà minorile è più acuta, per attivare “zone ad alta densità educativa” che proteggano bambini, bambine e adolescenti dagli effetti drammatici della povertà sul loro percorso di crescita», conclude.

15 giugno 2022