Dal Papa l’appello per un «patto mondiale» sui rifugiati
Ricordando la Giornata mondiale del rifugiato, Francesco chiede il raggiungimento di un’intesa per assicurare assistenza e protezione a chi è costretto a lasciare il proprio Paese. L’appello per lo Yemen
Al termine della recita dell’Angelus di ieri, domenica 17 giugno, Papa Francesco ha ricordato che il 20 giugno ricorre la Giornata mondiale del rifugiato «promossa dalle Nazioni Unite per richiamare l’attenzione su ciò che vivono, spesso con grandi ansietà e sofferenze, i nostri fratelli costretti a fuggire dalla loro terra a causa di conflitti e persecuzioni. Una Giornata che, quest’anno, cade nel vivo delle consultazioni tra i governi per l’adozione di un Patto mondiale sui rifugiati, che si vuole adottare entro l’anno, come quello per una migrazione sicura, ordinata e regolare».
L’auspicio del Papa è che «gli Stati coinvolti in questi processi raggiungano un’intesa per assicurare, con responsabilità e umanità, l’assistenza e la protezione a chi è forzato a lasciare il proprio Paese. Ma anche ciascuno di noi – ha proseguito il pontefice – è chiamato a essere vicino ai rifugiati, a trovare con loro momenti d’incontro, a valorizzare il loro contributo, perché anch’essi possano meglio inserirsi nelle comunità che li ricevono. In questo incontro e in questo reciproco rispetto e appoggio c’è la soluzione di tanti problemi».
Ai fedeli presenti in piazza San Pietro – 15 mila secondo la gendarmeria vaticana – Francesco ha inoltre detto di seguire «con preoccupazione la sorte drammatica delle popolazioni dello Yemen, già stremate da anni di conflitto» e ha rivolto un appello alla comunità internazionale «perché non risparmi alcuno sforzo per portare con urgenza al tavolo dei negoziati le parti in causa ed evitare un peggioramento della già tragica situazione umanitaria».
18 giugno 2018