In Russia chiamati alle armi 300mila riservisti. Le reazioni della dissidenza

Il sostegno a chi farà obiezione, le informazioni utili e i link delle associazioni che tutelano i diritti di chi non vorrà combattere. Il webinar per gli avvocati

A poche ore dal discorso del presidente russo Vladimir Putin alla nazione, con l’annuncio della «mobilitazione parziale» che coinvolgerà 300mila riservisti, già dalla tarda mattinata di ieri, 21 settembre, i canali della dissidenza russa si preparano a sostenere gli obiettori. «Nel decreto firmato dal presidente non ci sono i criteri della “parzialità” pertanto è ancora difficile dire chi sarà interessato dalla chiamata», scrivono da “Pervi Otdel”, primo dipartimento, che si è già attivato per aiutare coloro che non vogliono essere arruolati. «Presumibilmente», osservano, i primi a essere arruolati saranno «coloro che sono nella riserva e hanno competenze specifiche».

Il limite di età sarà di 50 anni per i soldati semplici, ma i graduati potranno essere anche più avanti con gli anni. «Ricordiamo che l’arruolamento deve esservi consegnato di persona e controfirmato», avvisano gli attivisti. Le persone che rientrano nella mobilitazione non potranno lasciare il proprio luogo di residenza senza un permesso speciale, si legge ancora nell’avviso, e per contro «è piuttosto difficile fare domanda di asilo politico in un altro Paese per evitare l’arruolamento». Tutti coloro che sono esentati – è la raccomandazione che arriva dai canali dei dissidenti – sono invitati ad avere sempre con sé il documento giustificativo. L’Ong Ovd-Info fa circolare i link delle associazioni che si occupano di tutelare i diritti di chi non vorrà andare a combattere.

Nel pomeriggio di oggi, 22 settembre, è in programma anche un webinar gratuito per avvocati esperti in obiezione di coscienza, per un aggiornamento alla luce delle regole del nuovo decreto sulla mobilitazione parziale.

22 settembre 2022