La Civiltà Cattolica: «Cogliere le sfide sulla famiglia»
Presentati due libri sul tema che sarà al centro del prossimo Sinodo. Padre Spadaro:«Offrire un contributo aperto»
Presentati due libri sul tema che sarà al centro del prossimo Sinodo. Padre Spadaro:«Offrire un contributo aperto»
«Papa Francesco ha avviato un processo sinodale in tappe sul tema della famiglia. L’occasione per trovarci insieme oggi è la pubblicazione di due libri, “Famiglia, un ospedale da campo”, che raccoglie contributi di diversi autori de La Civiltà Cattolica, e “Famiglia e Chiesa, un legame indissolubile”, edito dal Pontificio Consiglio per la Famiglia. Siamo qui per riflettere nel solco dell’analisi sinodale e offrire un contributo aperto a un tema tanto complesso quanto stimolante». Così padre Antonio Spadaro, direttore de “La Civiltà Cattolica”, ha presentato l’argomento dell’incontro tenutosi sabato 12 settembre presso la sede della rivista.
Un’occasione per cogliere la sfida che, proprio sulla famiglia, il Sinodo ha lanciato a tutta la Chiesa, come sottolineato da monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia: «Più che per presentare due libri siamo qui per sottolineare un metodo, quello voluto da Papa Francesco per il Sinodo: capace di cogliere il tempo opportuno e di far entrare aria nuova nei ragionamenti. Un metodo – ha detto monsignor Paglia – inedito rispetto al passato, come il Santo Padre ha rimarcato anche con gli ultimi due motu proprio sulla nullità matrimoniale».
Un sistema al passo con i tempi per un tema in continua evoluzione. Una suggestione subito colta da monsignor Pierangelo Sequeri, che da teologo ha notato come «quello che serve oggi è una teologia dell’alleanza dell’uomo e della donna, perché se è povero questo tema è già tanto che la famiglia resista». Partendo dalla riflessione secondo cui «la famiglia è un “oggetto” che ha la sua “resistenza” nel mondo», Sequeri ha quindi sottolineato come si tratti «di una “cosa” che non è stata inventata dalla Chiesa, con cui spesso la Chiesa ha ingaggiato un “corpo a corpo”: la visione che noi sacerdoti diamo del rapporto fra uomo e donna – ha scherzato Sequeri – è a metà fra “Piccolo mondo antico” e “Tristano e Isotta”, disincarnata, mentre, prima di fare altro, dovremmo prendere in considerazione “la carne”: se su questa frontiera non abbiamo il coraggio di mettere mano il rischio è che l’eros non trovi più casa nella famiglia e vada in giro a fare danni!».
Un tema, quello del desiderio, ripreso dallo psicanalista Massimo Recalcati, che ha focalizzato l’attenzione sulle funzioni della famiglia spiegando che fra le più importanti c’è appunto quella di «far esistere il senso del limite e dell’impossibile, di cui deve essere custode, perché agisca il “lievito del desiderio”». «Nella mia esperienza professionale – ha detto Recalcati – la famiglia come l’abbiamo conosciuta per secoli è morta. Quella patriarcale, in cui a tavola bastava uno sguardo del padre per incutere timore e rispetto, è finita, ma sarebbe un grave errore incamminarci lungo un sentiero di restaurazione». «Bisogna – ha proseguito – provare a ripensare la famiglia non più “dall’alto della gloria del nome”, ma “dai piedi”, attraverso la testimonianza».
Le conclusioni sono state quelle della sociologa Chiara Giaccardi, che ha osservato: «Oggi non dobbiamo difendere la famiglia nucleare, chiusa nel suo appartamento, che non vuole essere disturbata. La famiglia non può più essere un “nido”, ma un “nodo” di una rete più ampia: se saprà diventare parte di un tutto accogliente potrà essere un grande motore del cambiamento della società e, come ha detto Papa Francesco, “Lo Spirito porterà lieto scompiglio nelle famiglie cristiane e la città dell’uomo uscirà dalla sua depressione!”».
14 settembre 2015