La scuola contro la violenza di genere, ma «servono specifiche figure professionali»
A sottolinearlo è il presidente dell’Associazione nazionale presidi Giannelli: «Condivisibile» una campagna di educazione affettiva e sessuale. «Attendiamo i dettagli»
Il presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp) Alberto Giannelli definisce «molto positiva e condivisibile» l’idea di una campagna di educazione affettiva e sessuale contro la violenza di genere nelle scuole, coinvolgendo i ministri delle Pari opportunità e della famiglia, della Cultura, e dell’Istruzione. «Certo, dobbiamo attendere di conoscerne i dettagli per formulare una valutazione compiuta», osserva, rimarcando come «compito primario della scuola è proprio quello di formare la persona, aiutandola a crescere con equilibrio, non solo trasmettere delle conoscenze. Certo è da capire come farlo al meglio, come aiutare i docenti a lavorare bene, con cognizione di causa e con una formazione adeguata».
Nell’analisi del presidente Anp, «la scuola si trova sempre più frequentemente a sopperire ai limiti di un numero crescente di famiglie che, in questa società sempre più complessa, non riescono a fornire un’educazione al passo coi tempi. In questa società, per poter convivere civilmente con gli altri, ciascuno di noi deve disporre di competenze affettive, deve rispettare le differenze e deve saper gestire le inevitabili frustrazioni personali. La scuola, come sempre – assicura -, è disponibile a fare la propria parte ma non può affrontare da sola problemi così ampi».
Per Giannelli, servono dunque «figure professionali ulteriori rispetto ai docenti. È necessario, infatti, coinvolgere alunni e studenti per aiutarli a riconoscere, in sé stessi e negli altri, i comportamenti a rischio. Serve uno sforzo congiunto di tutte le agenzie formative, delle forze politiche, del mondo della comunicazione – aggiunge – per prevenire il ripetersi di drammi come quello di Giulia». Il riferimento è alla laureanda Giulia Cecchettin uccisa dall’ex fidanzato, il cui corpo è stato ritrovato nei giorni scorsi. L’ennesimo femminicidio, in seguito al quale è stata avviata da più parti la proposta di “investire” nell’educazione sentimentale, già a partire dal mondo della scuola.
21 novembre 2023