L’ascolto dei giovani, tra emozioni e sentimenti
Online su Youtube il primo di una serie di video realizzati dall’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile. Il direttore don Tedesco: «Strumento pratico per incontrarli»
Di fronte alla richiesta di descrivere emozioni e sentimenti, appaiono in difficoltà nel distinguere le prime dai secondi. Sostengono invece con maggiore sicurezza che emozionarsi ha più a che fare con la fisicità mentre «provare sentimenti coinvolge interamente la persona» e ha una durata superiore rispetto alla reazione emotiva. I soggetti di queste azioni di analisi e valutazione sono i giovani protagonisti del primo di una serie di video realizzati dall’Ufficio per la pastorale giovanile del Vicariato «per dare concretezza all’ascolto degli adolescenti che abitano la nostra città». A spiegarlo è don Alfredo Tedesco, direttore del Servizio diocesano, che parla dei video-trailer in oggetto come di «uno strumento pratico per incontrare i più giovani, stimolando in loro delle reazioni mediante un atteggiamento di prossimità e di relazione capace di far emergere il loro vissuto, le loro storie di vita».
In linea con il progetto pastorale diocesano orientato quest’anno all’ascolto del grido della città, «vogliamo provare ad attivare due modalità di azione nei confronti dei giovani: una diretta e l’altra indiretta – continua Tedesco -, muovendoci dal centro, ossia dalle comunità parrocchiali, alle periferie esistenziali, facendo ponte con quelle realtà presenti sul territorio che interessano e coinvolgono i giovani», per andare a cercarli e trovarli nei luoghi che loro abitano e vivono. Ecco quindi che ad utilizzare i video che l’Ufficio ha realizzato e sta realizzando potranno essere in primo luogo i catechisti e gli educatori parrocchiali, proponendoli come stimolo per avviare un dialogo nei momenti di gruppo e di catechesi, ma lo stesso potranno fare, pur con modalità diverse, i docenti di religione cattolica delle scuole secondarie superiori, portando in classe la voce di alcuni coetanei dei propri alunni, dando vita a un confronto e a uno scambio che apra alle storie di vita dei giovani.
Più volte i protagonisti del video che pone al centro la dimensione relazionale rimangono in silenzio o accompagnano la riflessione e la ricerca della risposta alle domande-stimolo con balbettii di incertezza e titubanza. A colmare quegli spazi di dubbio si auspica siano i giovani che visioneranno i video «anche in contesti extra-scolastici – spiega ancora il direttore del Servizio diocesano -, come quelli della movida, delle piazze reali e virtuali o delle associazioni teatrali e, ancora, nei contesti sportivi, perché abbiamo voluto allargare lo sguardo, facendo rete tra Uffici diocesani per cercare di raggiungere diversi contesti». Da qui la sinergia con gli Uffici per la pastorale vocazionale, scolastica e del tempo libero, del turismo e dello sport; coinvolti anche l’Ufficio catechistico e il Servizio per la cultura e l’università.
«Da parte nostra – illustra don Francesco Indelicato, direttore dell’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport -, ci avvarremo della collaborazione di allenatori, dirigenti e gestori di società sportive per raggiungere quei contesti che, dopo la scuola, sono quelli più frequentati dai giovani, con le dovute eccezioni a motivo delle attuali restrizioni per l’emergenza sanitaria». In particolare, punto di riferimento saranno «gli enti di promozione sportiva che operano su un bacino di oltre 130 parrocchie – continua Indelicato -, ossia il Centro sportivo italiano, l’Unione sportiva delle Acli e le Polisportive giovanili salesiane».
L’idea è quella di raccogliere poi tutti i materiali – che i referenti dei diversi focus-group sono invitati a far pervenire all’Ufficio per la pastorale giovanile della diocesi -, così che il frutto delle attività che si svilupperanno nelle diverse realtà di ascolto e di confronto consenta di «compiere un lavoro di analisi, non certo sociologico quanto evangelico, ossia di prossimità», conclude Tedesco.
25 gennaio 2021