Le 10 Parole: «Dalla legge alla grazia»

Don Rosini racconta le origini e il senso del cammino avviato 30 anni fa. Il 12 settembre la celebrazione di ringraziamento a San Giovanni in Laterano con De Donatis

Un cammino lungo 30 anni, che continua. L’esperienza del percorso vocazionale sui 10 comandamenti, “Le 10 Parole”, ideato da don Fabio Rosini, direttore dell’Ufficio per le vocazioni del Vicariato di Roma, domani, 12 settembre, taglia un traguardo che dice di una storia ma anche di una ricerca inesauribile. La celebrazione di ringraziamento – martedì 12 settembre alle 19 nella basilica di San Giovanni in Laterano, presieduta dal cardinale vicario Angelo De Donatis – sarà un modo per ricordare come e dove tutto è cominciato, insieme anche a tanti sacerdoti che questo percorso formativo lo hanno praticato e lo praticano nelle loro comunità parrocchiali.

dieci comandamenti«Proprio nel giorno della festa del nome di Maria di 30 anni fa, con un piccolo gruppo in ritiro nelle Marche, prendeva forma questa esperienza che avevo concepito quando ero viceparroco nella parrocchia di Santa Maria Goretti, nel 1991 – ricorda don Rosini -. Mi studiai i giovani perché li vedevo frequentare la parrocchia ma non sapere esattamente perché e che cosa ci venivano a fare, perché di fatto non sapevano chi era Gesù Cristo». Di fronte a questa realtà fatta di «praticanti non credenti», il sacerdote identificò «in un percorso sul Decalogo una possibile via per arrivare a vivere passando dalla dimensione della legge a quella della grazia», ispirato dal passo evangelico di Giovanni «che si trova al termine del racconto della passione, in cui si dice “Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto”». Per Rosini era necessario guidare e orientare lo sguardo dei giovani «che vivevano un falso cristianesimo», di facciata, fornendo loro «dei parametri per la propria vita, facendoli imbattere», appunto, nei 10 Comandamenti.

All’inizio «erano in pochi – ricorda -, poi via via i gruppi sono cresciuti e sono diventati sempre più grandi: ho accolto 6-700 persone in alcune occasioni» e in questo modo, negli anni, «si è creato un esercito di 30enni che nella Chiesa mancava». In particolare, osservando come l’esperienza vocazionale rivolta ai giovani al di sotto dei 35 anni si sia diffusa negli anni in tante parrocchie non solo della diocesi ma anche nel resto d’Italia, Rosini parla di «una massa critica di persone che, in fondo, non chiedono altro che formazione ai loro sacerdoti». Per il sacerdote, dunque, «non è vero che i giovani sono lontani dalla Chiesa o non interessati alla Parola», ma serve saperli intercettare e farli sentire compresi mediante «un’accoglienza paterna e un’abilità educativa che sono lontane dalla morale dei sensi di colpa».

veglia per le vocazioni, san giovanni in laterano, 10 maggio 2019, rosiniPer attrarre i giovani serve «un’intelligenza alternativa» e occorre «partire e lavorare sulla formazione dei sacerdoti chiamati poi a rapportarsi con loro», affinché «non siano dei leviti ma siano invece padri che sappiano generare e custodire la fede». Non si tratta, quindi, di possedere un carisma personale, ma di un «atteggiamento di paternità» del quale «san Giuseppe è l’icona», chiarisce il sacerdote, che riconosce anche «nella fedeltà al testo il punto di forza del percorso sui 10 Comandamenti», e dunque l’importanza di attingere alla fonte primaria della Parola. Questo è quanto si realizza anche nel prosieguo del percorso, che «giunto al decimo comandamento» continua con “I sette segni”, basato sui 7 miracoli compiuti da Gesù e raccontati nel suo Vangelo da Giovanni, «che è sempre stata la meta del percorso che ho ideato – spiega Rosini -, dato che quando si comincia un viaggio bisogna sempre partire dalla meta per sapere dove si vuole andare e arrivare». Dunque un percorso che dall’Antico Testamento, momento della «diagnosi», va nella direzione della «cura», il Nuovo Testamento e l’incontro con il Signore. In conclusione, osservando come «le 10 Parole è un percorso di formazione compatibile con ogni tipo di esperienza cristiana, che si vive e poi si porta altrove», Rosini constata che oggi c’è «c’è una disperata assenza e bisogno di profezia e una grande ricerca di senso».

11 settembre 2023