Povertà educativa, convegni nei settori

Dal 27 maggio al 6 giugno gli appuntamenti con i vescovi per fare rete e presentare le buone prassi. Il doposcuola è presente in una cinquantina di parrocchie romane

In missione contro la povertà educativa. Pochi anni fa erano solo quattro le parrocchie romane impegnate nel doposcuola. Oggi sono più di 50 e il loro numero è destinato ad aumentare. Con questo auspicio si svolgono dal 27 maggio al 6 giugno cinque assemblee di settore presiedute dai rispettivi vescovi ausiliari per condividere le esperienze già presenti nei territori. Realtà che, attraverso l’attività di numerosi volontari, sostengono nello studio tanti bambini e ragazzi con difficoltà economiche, psicologiche, cognitive e sociali. Le assemblee proseguiranno sulla scia del percorso inaugurato un anno fa da un primo incontro (organizzato in continuità con la fase dell’ascolto del Sinodo) tra le parrocchie impegnate in questo servizio e la diocesi, continuato poi dal convegno “Povertà educativa e comunità educante”, che si è tenuto lo scorso 29 febbraio al Seminario Romano Maggiore.

povertà educativa, scuola, compiti , doposcuolaDurante il primo appuntamento emersero i tanti frutti di queste realtà, come l’aiuto concreto offerto a ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento portato avanti dalla parrocchia di San Giovanni Battista della Salle. Mentre, durante il convegno, alcuni esperti analizzarono il problema, sottolineando l’importanza della collaborazione tra le istituzioni scolastiche e le parrocchie per combattere una piaga sempre più diffusa nelle giovani generazioni. Fu proprio in quell’occasione, spiegano gli organizzatori, che nacque l’idea di fissare appuntamenti territoriali per condividere in maniera più approfondita le buone prassi presenti a Roma. Le assemblee saranno dunque la continuazione pratica del convegno.

Si inizierà il 27 maggio con il settore Ovest nella parrocchia San Paolo della Croce, con la presenza del vicegerente Baldo Reina. Nello stesso giorno si terranno quelle del settore Est e del Centro, presiedute rispettivamente dai vescovi Paolo Ricciardi nella parrocchia Ognissanti e Benoni Ambarus nella sala Tiberiade del Seminario Maggiore. Il 5 giugno sarà il turno del settore Sud, con l’incontro guidato dal vescovo Dario Gervasi nella parrocchia San Vigilio. E infine il 6 giugno toccherà al settore Nord, con la partecipazione del vescovo Daniele Salera nella parrocchia Santissimo Redentore a Val Melaina. Sono invitate a partecipare tutte le parrocchie del settore, anche quelle che non fanno doposcuola, con i sacerdoti e le figure educative. Ma anche i dirigenti scolastici e gli insegnanti del territorio, gli assistenti sociali, gli assessori per la scuola e tutte le associazioni impegnate.

povertà educativa, scuola, compiti Il programma di ogni incontro prevede all’inizio l’introduzione del vescovo. Poi un breve intervento di alcuni docenti che presenteranno il tema della povertà educativa e scolastica. Subito dopo, il racconto della propria attività da parte di una parrocchia del settore. Infine, spazio al confronto a gruppi, con i partecipanti che potranno scambiarsi reciprocamente idee ed esperienze. «La sfida è quella di creare sempre più consapevolezza nelle parrocchie, facendo notare come il doposcuola sia facilmente realizzabile – sottolinea Ambarus -. Abbiamo pensato di creare questi appuntamenti di settore, nei quali le persone possano raccontarsi le esperienze e incoraggiarsi reciprocamente, con la speranza di raggiungere anche chi non offre questo servizio, affinché le realtà si moltiplichino nel tempo».

Realtà come quella della parrocchia di Santi Urbano e Lorenzo, impegnata nel servizio del doposcuola ogni lunedì e giovedì. «Siamo 4 insegnanti e seguiamo 9 bambini – racconta Patrizia, una maestra in pensione che ora si dedica con amore a questa attività -. Cerchiamo di seguirli individualmente. In molti vengono anche solo per stare in compagnia, si è creata una vera famiglia».

Questi incontri, aggiunge Ambarus, «serviranno per capire le necessità dalle quali ripartire per le prossime riunioni. La forza di questa iniziativa è che non deriva da un progetto che viene dall’alto, ma nasce dalle esigenze dei singoli. Il continuo del nostro lavoro dipenderà dai frutti che nasceranno dalle cinque assemblee». E di frutti, conclude il vescovo, ne sono nati in questo ultimo periodo. «Inizialmente c’erano solo quattro parrocchie impegnate nel servizio del doposcuola. Un anno fa sono diventate quaranta e adesso sono poco più di cinquanta. Sto constatando che c’è un costante aumento. C’è vitalità, ma desideriamo crescere sempre di più».

22 maggio 2024