Tertio Millennio Film Fest: miglior film “Totem” di Lila Avilés
La premiazione della XXVII edizione, al Nuovo Olimpia. Menzione di merito all’ungherese “Explanation for Everything”. Premio della critic a “Una madre” di Chiantini
Si è chiusa sabato 18 novembre, a Roma, al cinema Nuovo Olimpia, la XXVII edizione del Tertio Millennio Film Fest. La cerimonia di premiazione è stata presieduta dai due condirettori artistici della manifestazione, Gianluca Arnone e Marina Sanna, che hanno invitato le giurie e i vincitori presenti a raggiungerli sotto lo schermo. Arnone ha ricordato i tanti momenti importanti, «i tanti tasselli ricomposti in un mosaico» di quest’anno, caratterizzato «da sezioni diverse come Tertio Lab, con l’ingresso delle scuole nel Festival per un’attività di formazione che sarà una strada da percorrere nei prossimi anni». Ha parlato delle «due importanti masterclass con Radu Mihaileanu, anche presidente di giuria, e Agnieszka Holland, premiata con il premio Fuoricampo», della «visita dei ragazzi al tempio buddista e valdese » e del «convegno interreligioso che ha aperto l’edizione».
Ancora, Arnone ha spiegato come il Tertio Millennio Film Fest «premia quei film che, secondo le nostre tre giurie, meglio degli altri hanno espresso il valore del dialogo, in questo caso dell’armonia delle differenze». Ha ringraziato i patrocini del Festival: «Il dicastero per la Cultura e l’educazione della Santa Sede, quello per la Comunicazione e quello per il Dialogo interreligioso, la Conferenza Episcopale italiana con l’Ufficio nazionale comunicazioni sociali e l’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso. Infine, le comunità religiose protestante, cattolica, ebraica, musulmana, buddista e induista». Ha infine ringraziato le giurie: quella della sezione “Nuovi sguardi” «composta da 11 studenti di cinema dell’Università Salesiana di Roma capitanata da Don Renato Butera», che ogni anno «premia il film in concorso che rappresenta un manifesto generazionale, quello con una freschezza di sguardo che i ragazzi gli riconoscono».
Al film The red suitcase di Fidel Devkota è andata la menzione di merito, mentre il premio “Nuovi sguardi” se l’è aggiudicato Explanation for Everything dell’ungherese Gábor Reisz (presente in sala). La motivazione: «È riuscito al meglio a catturare l’attenzione di noi giovani, facendoci rispecchiare nei protagonisti e nelle loro emozioni. È stato in grado di informarci su realtà politiche vicine e nello stesso tempo lontane da noi, delle quali però si sa poco. Fornisce anche una chiara dimostrazione di quanto sia importante la correttezza di una notizia visto il suo forte impatto sulla collettività». A raggiungere Arnone e Sanna è stata poi la Giuria del Sindacato nazionale critici cinematografici italiani, composta da Alessandro Amato, Joana Fresu De Azevedo e Domenico Palattella, che hanno premiato con la menzione speciale il film Tótem – Il mio sole, di Lila Avilés, e come miglior film Una madre di Stefano Chiantini. «Tre donne – spiega la motivazione -, diverse generazioni a confronto, con maternità rifiutate, negate, obbligate. Una direzione scenica e attoriale che non si abbandona a scelte scontate, ma entra con naturalezza nella profondità dell’animo dei personaggi». Chiantini ha espresso soddisfazione: «Quando il tuo lavoro incontra l’emotività di chi lo guarda è il risultato più bello».
Si è arrivati così ai riconoscimenti per il miglior film del Tertio Millennio Film Fest: la menzione speciale è andata a The Man From Rome di Jaap van Heusden, con Michele Riondino, mentre il premio per il miglior lungometraggio è stato assegnato allo stesso Tótem – Il mio sole, della messicana Lila Avilés. A conferirlo, la giuria interreligiosa presieduta da Radu Mihaileanu, con una motivazione collettiva argomentata dai vari membri e dallo stesso presidente, che dopo aver definito «meravigliosa» e da ripetere «per altri venti anni» l’esperienza con questa giuria interreligiosa, ha descritto Tótem come «un film pieno d’amore anche se la morte ci gira intorno, una storia di donne e di una bambina estremamente forte, che combatte con la luce la debolezza degli uomini».
La regista non era presente, ma ha mandato un videomessaggio di ringraziamento dagli Stati Uniti, dove si trova per fare “campagna Oscar” visto che il film è stato candidato dal Messico per il miglior film internazionale ai prossimi Oscar. L’affettuoso saluto della regista è stato proiettato al termine di una cerimonia nella quale è intervenuto anche don Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello spettacolo, che ha definito questa XXVII edizione come la più «compiuta, riuscita, armonica, forse anche grazie al titolo scelto: “L’armonia delle differenze”». Ha spiegato come tutti quelli che lavorano a questo festival sentano «il bisogno di una pace che le cronache ci consegnano come negata, mancata, come desiderio» e che «l’esperienza di questa polifonia, di questa armonia delle differenze ci fa dire che proprio il cinema può dare un contributo fondamentale per la pace. Abbiamo bisogno di farci stupire dalla bellezza», ha aggiunto.
20 novembre 2023