Ucraina: operatrice Caritas-Spes ferita in un attacco russo
La donna tra le vittime dei missili di Mosca su Pavlohrad. Il direttore don Grynevych: «Impegnata in una squadra al limite della prima linea». 1 morto e oltre 50 feriti
Venerdì 6 settembre, intorno alle 10 del mattino, un attacco missilistico russo ha colpito la città di Pavlohrad, nella regione di Dnipropetrovsk. Tra i feriti, anche una ’operatrice di Caritas-Spes Ucraina, Iryna Borysenko, raggiunta dai missili che hanno colpito il cortile dell’edificio residenziale di 5 piani in cui vive. Le è stata diagnosticata una frattura alle costole, contusioni ed è in stato di shock, informano dalla sede centrale di Kiev di Caritas-Spes. «Siamo profondamente addolorati per la notizia del ferimento della nostra collega – scrivono dall’organismo pastorale – e siamo in contatto con lei, offrendole la riabilitazione presso uno dei nostri centri. Iryna, preghiamo per te e ti auguriamo una pronta guarigione».
Il direttore don Vyacheslav Grynevych ha spiegato ai media locali che «dall’inizio dell’invasione su vasta scala, la missione di Caritas-Spes è stata molto attiva nella risposta umanitaria, fornendo assistenza alle persone bisognose. Le nostre équipe si trovano anche abbastanza vicine al fronte – ha aggiunto -. Queste squadre sono composte principalmente da residenti locali e parrocchiani che hanno aderito alla Caritas e sono uniti nell’aiutare le persone in circostanze difficilissime». Una di queste squadre, ha riferito il direttore, si trova appunto a Pavlograd, città della regione di Dnipropetrovsk, «che si trova “al limite” della prima linea. Questa squadra fa anche parte del progetto “Appello d’Emergenza” che fornisce in modo rapido e urgente in caso di necessità assistenza per l’evacuazione e aiuti umanitari. Nella squadra di Pavlohrad, lavorano 11 dipendenti e tra loro c’è la signora Iryna».
Don Grynevych si è messo subito in contatto con lei anche se la donna non ricorda esattamente cosa le sia successo. «Forse è stata un’onda d’urto che l’ha scaraventata contro un tavolo o un muro – racconta il direttore -. Quando ha ripreso conoscenza, ha solo sentito molto dolore. È stata portata in ospedale, dove le hanno fatto un rapido esame, diagnosticandole la rottura di tre costole e altre contusioni ma l’hanno dovuta dimettere perché l’ospedale era sovraffollato. La donna – prosegue il sacerdote – ha molta difficoltà anche a muoversi. Nonostante tutto, è grata a Dio perché si rende conto di quante vittime ci sono state». Nell’attacco infatti almeno una persona è morta e oltre 50 sono state ferite, tra cui almeno tre bambini. Due persone sono state ricoverate in ospedale in gravi condizioni.
Caritas-Spes ha immediatamente informato Caritas Internationalis, Caritas Europa e gli altri partner che hanno espresso sostegno e profonda riconoscenza per «il nostro coraggio», riferisce ancora don Grynevych -. Nonostante lo stato di emergenza, la nostra gente rimane in zone pericolose per portare aiuto a chi ne ha più bisogno. Sono il volto dell’Amore Misericordioso, che la Caritas porta nel mondo».
9 settembre 2024