#AleppoDay: sulle finestre una coperta per i bambini

L’invito dell’Unicef per il 22 dicembre. Andrea Iacomini: «Simbolo di calore umano e protezione, di cui hanno bisogno i piccoli siriani»

L’invito dell’Unicef per il 22 dicembre. Andrea Iacomini: «Simbolo di calore umano e protezione, di cui hanno bisogno i piccoli siriani»

Saranno le coperte, «simbolo di calore umano e protezione», il tratto distintivo dell’#AleppoDay, indetto dall’Unicef per domani, giovedì 22 dicembre. Ai cittadini e alle famiglie di tutta Italia Unicef chiede di esporle sui loro balconi, durante tutta la giornata: «È un gesto simbolico, mentre il conflitto in Siria entra nel suo seso anno di ferocia e crudeltà, colpendo milioni di innocenti indifesi», spiega il portavoce per l’Italia Andrea Iacomini. L’obiettivo: riportare al centro dell’attenzione l’urgenza di proteggere i bambini di Aleppo. «Garantire loro sicurezza e assistenza umanitaria sono le priorità», le parole di Iacomini.

In attesa di una soluzione politica al conflitto, l’Unicef esternde anche alle istituzioni l’invito ad esporre insieme alle coperte, «nei luoghi simbolo della nostra democrazia», anche l’immagine dei bambini di Aleppo, «perché al di là di ogni questione diplomatica o politica, tutti siamo concordi nell’affermare che i bambini vanno difesi ovunque essi si trovino come recita la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza che tutti i Paesi del mondo hanno ratificato ma che resta il trattato più violato del pianeta».

Nella giornata di domani, dunque, l’impegno dell’organizzazione internazionale sarà quello di sensibilizzare i cittadini su quanto accade in Siria e ad Aleppo in particolare, raccogliendo fondi per inviare coperte e beni di prima necessità. «Bisogna rompere il muro dell’indifferenza che copre questa guerra infame da quasi sei anni», prosegue Iacomini. Molte le adesioni da parte di tanti settori della società civile, così come, evidenzia il portavoce per l’Italia, i servizi giornalistici e gli approfondimenti no stop sull’emergenza siriana. «Aleppo – osserva – sta vivendo momenti bui. I nostri operatori sul campo, 200 circa in tutto il Paese, raccontano di bambini traumatizzati  da ciò che stanno vivendo, testimoni di esecuzioni, violenze, incendi ovunque. Molti di loro hanno urgente bisogno di assistenza psicologica  specializzata, perché hanno subito traumi violenti, conoscono solo la  guerra. Specie per i più piccoli è divenuto normale essere bombardati, dover fuggire. Per loro i raid sono qualcosa che fa parte della vita di tutti i giorni. È orribile e inaccettabile».

Come Unicef, dichiara ancora Iacomini, «stiamo facendo il possibile». Anche l’#AleppoDay fa parte della campagna “Una coperta per i bambini di aleppo”, ma soprattutto, è l’auspicio del portavoce, «m auguro che quel giorno sia il giorno del ritorno dell’umanità, per chiedere pace e porre fine a questa guerra ingiusta che ha ucciso forse oltre 50mila bambini».

21 dicembre 2016