A Gaza 9 bambini su 10 colpiti da almeno una malattia
Il portavoce di Unicef Italia Andrea Iacomini: «Ci sono delle crude verità» e la situazione peggiora con la diminuzione degli aiuti. «Ci sono però alcune note positive»
«Nove bambini su 10 sono colpiti da almeno una malattia. Nove bambini su 10 non sono in grado di mangiare più di due gruppi di alimenti, aggravando i casi di malnutrizione». Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, racconta le «crude verità» della Striscia di Gaza. Quelle che vivono soprattutto i bambini e le bambine e che sembrano destinate a peggiorare, dato che si registra una diminuzione del 59% degli aiuti umanitari. E il conflitto che non sembra conoscere la parola pace.
«Ci sono però alcune note positive», riferisce Iacomini. Nei primi mesi del 2024, ad esempio, grazie a Unicef è stata fornita acqua potabile a quasi un milione di bambini. Per il portavoce, è importante «continuare ad assicurare questo genere di aiuto salva vita per tutte le bambini e i bambini di Gaza».
Positivo è anche l’avvio della terza e ultima fase del primo ciclo della campagna di vaccinazione antipolio portata avanti dall’Unicef. Dopo 25 anni infatti, a causa delle acque reflue non trattate e delle macerie provate dalla guerra, la polio è tornata nella Striscia e resta alto il rischio della diffusione della malattia infettiva in tutto il Paese e oltre, in particolare nei territori vicini. Finora, alla conclusione della seconda fase della campagna sono più di 446mila i bambini già vaccinati. Per somministrare il vaccino a tutti i bimbi e le bimbe sotto i dieci anni di Gaza – in totale più di 640mila – sono impegnati oltre 231 team.
Unicef Palestina e Unicef Mena ringraziano il ministero della Salute palestinese, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa) e tutti i partner che forniscono le dosi necessarie del vaccino.
12 settembre 2024