Attacco Israele – Iran, Politi: «Peggioramento dell’economia israeliana»

Il direttore della della Nato defense college foundation commenta il lancio sulla base di Esfahan, alla luce della contrazione registrata nell’ultimo trimestre del 2023

«La notizia più importante non è l’attacco ma il peggioramento concreto dell’economia israeliana». Alessandro Politi, direttore della Nato defense college foundation (Ndcf), commenta il lancio delle forze militari israeliane sulla base iraniana di Esfahan, all’alba di oggi, 19 aprile. Attacco «limitato e preannunciato dagli Stati Uniti e forse anche dallo stesso Iran, anche se nessuno lo dice», aggiunge.

Nell’ultimo trimestre del 2023, evidenzia l’esperto, «la contrazione è stata molto forte, del 19,4%, c’è stata un’esplosione del debito con il raddoppio delle spese di guerra che potrebbero quadruplicare, al momento il rapporto fra debito e Pil è del 61, 9% e potrebbe andare fino al 67%. La Banca centrale israeliana ha avvertito in maniera chiara il governo che questo pone a rischio Israele come Paese attraente per gli investimenti e la solidità finanziaria, per cui ci vuole un comitato che valuti l’entità della spesa militare e il come viene gestita». Nel frattempo, aggiunge, «Standard & Poor’s ha ridotto fortemente il rating da AA- a A-+. La risposta del capo del governo Benjamin Netanyahu è stata che Israele deve diventare può autosufficiente nella produzione di armamenti, il che – conclude Politi – non è un buon indizio dei rapporti con gli Stati Uniti».

19 aprile 2024