De Donatis: «L’appuntamento con Dio è diverso per ognuno»
La Messa con il rito dell’elezione dei catecumeni che riceveranno i sacramenti dell’iniziazione cristiana a Pasqua. «I “no” a Dio si traducono in “no” ai fratelli»
L’incontro con Dio avviene per tutti in modo diverso. Sta al singolo decidere se accoglierlo o voltarsi dall’altra parte. «In questi tempi di guerra in cui la fraternità è calpestata in modo palese e violento, non possiamo non interrogarci sui nostri “no” agli altri, sui piccoli rifiuti di fraternità fatti di freddezza, di formalismo, di indifferenza, di antipatia, di ipocrisia. La guerra comincia nel cuore e solo dopo diventa concreta. I “sì” e i “no” alla fraternità dipendono dai “sì” e dai “no” detti a Dio come Padre. Se non crediamo di essere figli dello stesso Padre non possiamo credere fino in fondo di essere fratelli». Lo ha detto il cardinale vicario Angelo De Donatis sabato 5 marzo nella basilica di San Giovanni in Laterano, presiedendo la Messa con il rito dell’elezione dei catecumeni. Quest’anno sono 45 i candidati al battesimo appartenenti alle parrocchie di ogni prefettura e hanno in media 30 anni.
Nella liturgia, animata dal Coro della diocesi di Roma, sono stati presentati al cardinale vicario che, ascoltata la testimonianza dei padrini e dei catechisti, ha chiesto ai catecumeni conferma della loro volontà di diventare cattolici e li ha “eletti” per ricevere i sacramenti dell’iniziazione cristiana a Pasqua. La maggior parte li riceveranno nelle parrocchie di appartenenza, sei saranno battezzati nella basilica di San Pietro, sei a San Giovanni in Laterano. Prima di accedere al rito dell’elezione, che si svolge sempre la prima domenica di Quaresima, il catecumeno indirizza al vescovo una lettera nella quale racconta come è maturato il desiderio di essere battezzato. «L’appuntamento con Dio è diverso per ognuno – ha detto il cardinale vicario -. Le lettere sono tutte diverse. Il Signore, che ci conosce intimamente, parla a ognuno secondo la lingua del suo cuore. Ma una cosa è vera per tutti: Dio si fa conoscere nei volti delle persone che incontriamo. Il cammino della fede è costellato di incontri. Dio ci mette davanti le persone di cui abbiamo bisogno, a volte persone che ci aiutano, altre volte persone da aiutare».
Durante la liturgia, alla quale hanno partecipato alcuni parroci e rappresentanti delle comunità parrocchiali, don Andrea Cavallini, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano, e suor Maria Rosaria Carpentieri, referente del Servizio per il catecumenato, hanno letto le testimonianze di Alessandro e Sofia, di 22 e 21 anni. Per Alessandro il cammino di fede è iniziato nel 2019 dopo la visita in una chiesa di Fondi. Tornato a casa si è accorto di aver dimenticato il cellulare su una panca. Il mattino seguente è tornato in chiesa con la fidanzata. «Siamo stati accolti dal parroco che aveva conservato il telefono in sacrestia – si legge nella sua testimonianza -. Gli ho chiesto come potevo sdebitarmi e ha risposto che voleva solo che partecipassi alla Messa che stava per iniziare. È stato bellissimo. Mi sono reso conto di quanto fosse bella la chiesa come comunità di persone. Una comunità a cui desideravo appartenere».
Per Sofia sono state invece importanti le esperienze di servizio vissute con il gruppo scout Agesci di cui fa parte da quando era piccola. «Ho incontrato persone povere e ho ascoltato attentamente le loro testimonianze di fede – ha scritto nella sua testimonianza -. Nonostante fossero più bisognose e meno fortunate di me, ho toccato con mano che la presenza del Signore in loro è più forte che mai. È proprio negli occhi del prossimo in difficoltà che ho percepito la presenza di Dio. Quando ho dedicato tempo e impegno al servizio, quello che ho ricevuto è sempre stato inspiegabilmente più grande di ciò che ho donato».
Facendo riferimento ai tre tentativi di satana di sedurre Gesù, il cardinale De Donatis ha rimarcato che i «“no” a Dio si traducono in “no” ai fratelli. Diventano la violenza di prenderci da soli ciò che gli altri non ci danno, la competizione per essere importanti, la sfiducia di chi mette sempre alla prova le persone, il voler controllare tutto e non accettare la libertà degli altri. Il Vangelo ci dà una buona notizia: tutte le tentazioni sono state vinte da Gesù, che ha detto un sì pieno al padre e ai fratelli amandoli fino in fondo».
Prossime tappe per i catecumeni: gli scrutini che saranno celebrati nelle parrocchie la terza, la quarta e la quinta domenica di Quaresima. Nella terza viene consegnato loro il Credo; nella quinta il Padre Nostro.
7 marzo 2022