Finanziamenti: Tan e Taeg i tassi da controllare

Primo approfondimento sui prestiti: i costi, l’ammortamento, i parametri da tenere d’occhio per confrontare al meglio le diverse proposte, che non sono sempre uguali per tutti

Nel nostro percorso editoriale sull’educazione finanziaria siamo partiti dalla gestione del bilancio familiare e successivamente abbiamo visto in che modo è possibile effettuare i pagamenti, soprattutto considerando gli strumenti di cui oggi disponiamo per effettuare queste operazioni “in uscita”. Vediamo ora, e ce ne occuperanno per alcuni appuntamenti a venire, come si può fare quando il denaro per pagare qualcosa che desideriamo avere o abbiamo necessità di acquisire manca. Parliamo dunque dei cosiddetti prestiti, finanziamenti o mutui e tutte le molte forme possibili per farsi anticipare da qualcuno ciò che ci manca. Abbiamo già visto che esistono delle forme di finanziamento un po’ nascoste nelle carte di pagamento a credito, sia a pagamento posticipato che rateizzato o, peggio ancora nel sistema a “revolving”. Non finiremo mai di avvisare che soprattutto la forma revolving è difficile da gestire se non la si controlla con molta diligenza e oculatezza. Nel corso degli appuntamenti capiremo ancora meglio il perché.

Tornando dunque ai prestiti, la prima informazione da ricordare è che questi hanno un costo. Se qualcuno ci presta una quantità di denaro, gliene dovremo restituire qualcosa in più, la cui quantità dipende da due elementi: il tasso di interesse e i costi applicati dal finanziatore. Nel dettaglio, il tasso di interesse si applica al capitale che ci viene concesso su base annua determinando, insieme al costo del servizio, l’importo complessivo dovuto, che dobbiamo cioè ridare a chi ce l’ha prestato, redistribuendolo in un certo numero di anni e di mesi. La modalità per suddividere questo costo si chiama “ammortamento rateale” e per il calcolo esistono diverse modalità ma la più famosa è detta “alla francese”. In questo caso la restituzione prevede che per ogni rata si restituisca un po’ di capitale e un po’ di interesse. Inizialmente più interessi che capitale e man mano che ci si avvicina alla scadenza del piano di ammortamento sempre più capitale e meno di interesse. Questo significa che il finanziatore distribuisce il rischio ponendo priorità alla parte di “guadagno” che gli spetta…! Naturalmente, stiamo parlando di prestiti a tasso fisso per l’intera durata del credito; nel caso del tasso variabile il calcolo si fa a scadenze preordinate, registrando le variazioni dei tassi stabiliti dalle banche centrali, nel nostro caso dalla Banca Centrale Europea.

Teniamo inoltre presente che i tassi non sono sempre uguali per tutti. Possono variare da finanziatore a finanziatore, da banca a banca ma anche da richiedente e richiedente. La Bce fissa un costo generale per la valuta in euro, ma poi ogni finanziatore che conosce quanto costa a lui, “all’ingrosso”, il denaro e sa ancora quanto ne gestisce, proveniente dalla raccolta dei clienti “correntisti”, gira quel costo al debitore, con l’aggiunta di due ingredienti: il servizio e il rischio. Questo secondo elemento dipende da quanto il debitore, cioè colui che prende a prestito il denaro, è un buon pagatore oppure meno, se ha una buona rendita patrimoniale o reddituale. Tanto più il finanziatore rischia, tanto più possono esserci ritocchi in crescita all’interesse. La legge 108 del 1996 fissa, in base a parametri macroeconomici e finanziari, dei tassi soglia oltre i quali non è possibile andare, pena la classificazione, punibile penalmente, del finanziatore come usuraio.

Chiudiamo questa prima introduzione ai finanziamenti invitando tutti a porre attenzione, quando ci si avvicina a un finanziamento a questi elementi: il tasso che ci viene applicato – Tan (Tasso annuo mominale) – e il costo che il finanziatore aggiunge. Questi costi determinano un aumento del costo complessivo del denaro prestato e l’ammontare complessivo da restituire, come se il tasso fosse più elevato, per questo l’indice da tenere sotto controllo è il Taeg (Tasso annuo effettivo globale). Questi due parametri possono fornirci un’indicazione precisa del costo, offrendoci la possibilità di confrontare diverse proposte e farci scegliere quella più conveniente. Ricordiamoci inoltre che se estinguiamo il prestito prima del termine, cioè possiamo restituire il capitale prima della scadenza ultima dell’ammortamento rateale, le spese ci possono, anzi ci devono, essere rimborsate! Vedremo alla prossima, quali tipi di prestito sono possibili con i tassi medi attuali e, successivamente, quando il prestito è davvero “produttivo” e quando invece è bene evitarlo.

17 gennaio 2023