Giornata della vita: contro la “cosificazione” dell’uomo
L’impegno del Movimento per la vita con 20mila primule e materiale informativo nelle parrocchie. Domenica 7 febbraio l’Angelus con il Papa
L’impegno del Movimento per la vita con 20mila primule e materiale informativo nelle parrocchie. Domenica 7 febbraio l’Angelus con il Papa
Al primo sciogliersi della neve le primule fanno capolino tra i cristalli di ghiaccio. Inaspettate, vigorose: come la vita. Per questo oltre cento parrocchie romane domenica 7 febbraio fioriranno di primule in occasione della Giornata della vita. In occasione di questo appuntamento, nato all’indomani della legalizzazione dell’aborto e giunto alla 38esima edizione, «saremo presenti sul territorio con 20mila piantine per ricordare che la vita va difesa sempre, anche nelle condizioni apparentemente più sfavorevoli», spiega Antonio Ventura, presidente del Movimento per la vita romano.
A una settimana dal Family-Day, «è forte più che mai l’esigenza di opporsi alla “cosificazione” dell’uomo e in particolare alla visione del bambino come prodotto, e pensiamo in questo senso all’aberrante pratica dell’utero in affitto». Ma, in realtà, anche alla legge sull’aborto, la 194 del ’78, «mai applicata – sottolinea Ventura – nelle parti cosiddette “preventive”, quelle dei colloqui di dissuasione e della formulazione di alternative all’aborto. Un’alternativa c’è sempre, ma solo se manteniamo salda l’alleanza della donna con la vita». Così, insieme alle primule, nelle parrocchie romane sarà distribuito materiale informativo insieme al Messaggio dei vescovi «La misericordia fa fiorire la vita» che – aggiunge – «dal nostro punto di vista è significativo per la ripresa del concetto della buona educazione familiare e per la preoccupazione a proposito del calo demografico nel nostro Paese, ma anche per la dimensione di misericordia che deve portare lo sguardo verso chi è dimenticato, talmente tanto da venire ucciso nell’indifferenza generale».
In preparazione di questa giornata, prosegue Ventura, «abbiamo promosso una serie di incontri e convegni, anche con docenti universitari, pensati soprattutto per chi con la vita fragile lavora ogni giorno, come medici e ginecologi». Domenica alle 10.30 i volontari del Movimento per la vita romano parteciperanno alla Messa presieduta dal vescovo Lorenzo Leuzzi, incaricato del Centro per la pastorale sanitaria, nella parrocchia di Santa Maria in Traspontina. Poi, insieme al «popolo della vita», confluiranno in piazza San Pietro con i loro tradizionali palloncini verdi per assistere all’Angelus di Francesco.
«Al Papa – continua il presidente del Movimento romano – ci sentiamo molto vicini specialmente in questo Giubileo che celebrerà la santità di Madre Teresa di Calcutta, presidente onoraria di tutti i movimenti pro-life. Lei ripeteva che il bambino non nato è “il più povero tra i poveri”, e quando ricevette il Nobel per la pace disse che il più grande distruttore della pace era proprio l’aborto». Con il Progetto Gemma, nato più di 20 anni fa, il Movimento per la vita (www.mpvroma.org) ha salvato moltissimi bambini e moltissime donne: 21.500 in Italia e 1.850 gli aborti evitati finora a Roma e provincia, racconta Ventura, «grazie all’offerta di un supporto, un piccolo contributo economico di 160 euro per 18 mesi, gli ultimi 6 di gravidanza ed i primi 12 dopo la nascita, in modo da consentire a una mamma disperata di portare avanti la gravidanza».
Un’iniezione di ottimismo per dare fiducia alla vita. Per le emergenze esiste il numero verde Sos Vita (800 813 000) che funziona tutti i giorni, 24 ore su 24, e fornisce un servizio di pronto intervento per donne che hanno difficoltà a portare avanti la gravidanza. Quando, invece, l’aborto – spontaneo o volontario – ha già avuto luogo, «ci si può rivolgere – spiega Ventura, presentando un servizio attivo da qualche mese – al numero verde di Fede e Terapia (800 969 878), dove volontari specializzati rispondono, ascoltano e indicano il percorso più adeguato per affrontare il trauma e il lutto e riaprirsi piano piano, con consapevolezza e gratitudine, alla vita».
5 febbraio 2016