Il governo Conte ha incassato la fiducia del Senato: nella serata di ieri, 5 giugno, l’Aula di Palazzo Madama ha approvato la mozione presentata dai senatori Crimi e Candiani con 171 voti favorevoli, 117 contrari e 25 astensioni. Il nuovo esecutivo si attesta quindi su una soglia di sicurezza di 10 voti in più rispetto alla maggioranza assoluta, che a palazzo Madama è fissata a quota 161: i voti favorevoli infatti sono stati 4 in più rispetto ai numeri della maggioranza, che conta 167 senatori. Sono quelli dei senatori eletti all’estero Ricardo Antonio Merlo e Adriano Cario e degli ex grillini Maurizio Buccarella e Carlo Martelli, espulsi dal M5S per lo scandalo rimborsi.

«Oggi ci presentiamo a voi per chiedere la fiducia a favore non solo di una squadra di governo ma anche di un progetto per il cambiamento dell’Italia», aveva detto Conte in mattinata esponendo le linee programmatiche del suo esecutivo. Nel suo discorso – 1 ora e 10 minuti – c’erano tutte le priorità del governo giallo-verde: legittima difesa, lotta alla corruzione, lavoro, economia, immigrazione. A fare da filo conduttore, l’obiettivo del «cambiamento», su cui il premier è tornato più volte. «Sono profondamente onorato – le parole di Conte – di poter offrire il mio impegno e le mie competenze per poter difendere l’interesse dei cittadini di questo meraviglioso Paese». Quindi, a proposito delle accuse di populismo: «Ci prendiamo la responsabilità di affermare che ci sono politiche vantaggiose o svantaggiose per i cittadini. Le forze politiche che integrano la maggioranza di governo sono state accusate di essere populiste e antisistema. Se populismo è attitudine ad ascoltare i bisogni della gente, allora lo rivendichiamo».

Al termine della seduta, il presidente del Consiglio si è recato nell’aula di Montecitorio per consegnare il discorso programmatico: oggi infatti, 6 giugno, sarà la Camera dei Deputati a esprimersi sulla mozione di fiducia.

6 giugno 2018