In Libano 387mila bambini tornano a studiare

Iniziativa congiunta di ministero dell’Istruzione e Unicef a sostegno dell’apertura di 326 scuole pubbliche non utilizzate come rifugi dagli sfollati interni

A partire da lunedì 4 novembre, 387mila bambini in Libano – compresi quelli che vivono nei rifugi e nelle comunità colpite dalla guerra – sono tornati gradualmente a studiare. A renderlo possibile, il sostegno di Unicef al ministero dell’Istruzione e dell’educazione superiore in un’iniziativa che fa parte di un piano di risposta all’emergenza per sostenere l’apertura e il funzionamento di 326 scuole pubbliche non utilizzate come rifugi dagli sfollati interni, al fine di garantire ai bambini in età scolare del Libano l’accesso all’istruzione.

«Queste scuole riceveranno finanziamenti essenziali dal ministero dell’Istruzione libanese/Unicef Transition resilience education fund (Tref) per garantire che abbiano il materiale didattico necessario, come i libri di testo, e possano offrire un supporto psicosociale vitale e screening sanitari per aiutare i bambini ad affrontare gli effetti del conflitto», spiegano dall’Unicef. Nell’analisi di Edouard Beigbeder, rappresentante dell’organizzazione nel Paese, «l’impatto negativo del conflitto sui bambini, sugli insegnanti e sulle scuole è già catastrofico e deve essere ribaltato immediatamente per evitare che un anno scolastico perso metta a repentaglio il benessere dei bambini, la loro protezione, le prospettive future e la ripresa del Paese. Tornare a scuola – aggiunge – non è solo essenziale per l’apprendimento e lo sviluppo dei bambini, ma fornisce loro anche la necessaria stabilità sociale ed emotiva in questo periodo difficile».

L’inizio del nuovo anno scolastico era originariamente previsto per la prima settimana di ottobre, ma è stato ritardato a causa della guerra. La ripresa dell’istruzione nelle scuole pubbliche presenta sfide significative, rimarcano dall’Unicef, poiché «circa il 60% dei rifugi per le famiglie sfollate si trova nelle scuole e molti insegnanti e studenti sono stati costretti a trasferirsi lontano dalle loro scuole abituali». L’integrazione di interventi speciali per i bambini disabili, le bambine e i rifugiati sarà fondamentale per garantire che ogni bambino abbia l’opportunità di imparare. «Mentre lavoriamo per proteggere i bambini dai pericoli e aiutarli a continuare a imparare, è imperativo che gli edifici scolastici e le altre infrastrutture civili siano salvaguardati durante questo periodo – asserisce Beigbeder -. Ogni bambino ha diritto all’istruzione. L’Unicef rinnova il suo appello per un cessate il fuoco immediato e duraturo per consentire ai bambini di tornare a studiare e a vivere».

6 novembre 2024