La Chiesa greco-cattolica ucraina cambia la data di Natale ed Epifania
La «decisione storica» annunciata dall’arcivescovo maggiore di Kiev Shevchuk. Per la Pasqua, i vescovi in Sinodo «hanno deciso di aspettare un po’»
A partire dal prossimo 1° settembre, la Chiesa greco-cattolica ucraina in Ucraina (Ugcc) cambierà la data del Natale e dell’Epifania, prendendo così ulteriore distanza dal mondo orientale, e in particolare russo. Lo ha annunciato ieri, 6 febbraio, l’arcivescovo maggiore di Kiev Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica Ucraina, in diretta a “TV Zhyve”. La «decisione storica», come l’ha definita, presa dal Sinodo dei vescovi dell’Ugcc riunito all’inizio di febbraio riguardo alla riforma del calendario, interessa infatti le festività di Natale, che sarà celebrato il 25 dicembre e non più il 7 gennaio, e dell’Epifania, che cadrà il 6 gennaio e non più il 19.
Il passaggio, ha spiegato il presule, sarà graduale. Le parrocchie che non sono ancora pronte avranno la possibilità, con il permesso del loro vescovo, di celebrare le festività secondo l’antica data fino a settembre 2025. Il Sinodo ha anche deciso di lasciare la Pasqua alla data in vigore fino ad oggi. Si tratta, insomma, di una riforma del calendario in due fasi. Il primo passo è stato fatto; quanto alla celebrazione della Pasqua, i vescovi «hanno deciso di aspettare un po’», sono ancora le parole dell’arcivescovo maggiore di Kiev. All’orizzonte, c’è il traguardo del 2025, 1.700° anniversario del Primo Concilio ecumenico. In vista di questo anniversario, si sta lavorando insieme nel dialogo tra Roma e Costantinopoli su una Pasqua comune a tutti i cristiani del mondo, nello stesso giorno. «Lavoreremo insieme, ci uniremo ai processi del cristianesimo universale per la riforma della Pasqua», ha aggiunto il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina.
Shevchuk ha anche riferito che prima di prende la decisione i vescovi avevano deciso di svolgere un sondaggio; avrebbero proceduto solo se si fosse raggiunto il 70% dei consensi. «Si è scoperto che c’è un sostegno di quasi il 90%, e questo in quasi tutte le diocesi. In altre parole, il desiderio e la necessità della riforma del calendario si sono rivelati molto più alti di quanto avremmo potuto sperare, e questo non può che fare piacere», ha sottolineato. Ora si attende il passo della Chiesa ortodossa autocefala guidata dal metropolita Epifanio. «Spero che ci siano vescovi che avranno il coraggio di passare al nuovo calendario – sono ancora le parole di Shevchuk. Sono molto grato a Sua Beatitudine il metropolita Epifanio per l’apertura, la sincerità e l’opportunità di incontrarsi e discutere fraternamente su questo argomento». Il capo dell’Ugcc infatti ha proposto al metropolita di creare un gruppo di lavoro congiunto affinché sia possibile lo scambio di esperienze, nel rispetto delle tradizioni e del diritto canonico di ciascuna Chiesa. «Mi piacerebbe molto che la nostra esperienza della riforma del calendario fosse al servizio dei nostri fratelli ortodossi – ha affermato -. È molto importante capire che ci stiamo muovendo verso lo stesso obiettivo. Anche se, forse, lo affrontiamo in modi diversi».
7 febbraio 2023