La Giornata diocesana del gioco e dello sport

"Dare il meglio di sé": il titolo della manifestazione allestita al Galoppatoio di Villa Borghese. Stand e giochi organizzati da Ac, Cor, Scout, Csi, Pgs, Anspi, Us Acli

Una chiamata all’impegno e alla responsabilità comune che passa anche attraverso lo svago e il divertimento. Così il vescovo Gianrico Ruzza, ausiliare per il settore Centro e segretario generale del Vicariato, ha sintetizzato il senso e il valore della prima Giornata diocesana del gioco e dello sport che si è svolta il 25 aprile nella cornice del Villaggio per la Terra, allestito per la terza edizione nel Galoppatoio di Villa Borghese. Intitolata “Dare il meglio di sé” e promossa dall’Ufficio per la pastorale del tempo libero, del turismo e dello sport del Vicariato, ha visto il coinvolgimento di tutte le associazioni che nella diocesi si occupano dell’accompagnamento dei più giovani attraverso la pastorale del gioco e dello sport; dopo le attività della mattina, alle 12.30 è stata celebrata la Messa.

 

 

 

 

 

«Come cristiani, chiamati a custodire il giardino che Dio ci ha affidato – ha detto Ruzza nell’omelia -, siamo responsabili della Terra che viene violentata laddove giustizia e pace non vengono attuate e ogni volta che la dignità umana non viene posta al centro». Guardando infatti all’enciclica di Papa Francesco “Laudato si’”, il presule ha richiamato a una «ecologia integrale» che interessa «tanto le condizioni del nostro mondo quanto le persone che lo abitano». Ancora, «questa esperienza è un modo nuovo di essere cristiani – ha affermato -: siamo usciti nella piazza, vero luogo di incontro, dove possiamo sperimentare la gioia dello stare insieme, testimoniando la vita e l’incontro con una persona, non un fatto storico».

Anche Rosa Calabria, presidente dell’Azione cattolica di Roma, visitando nella mattinata gli stand adibiti al gioco dalle diverse associazioni diocesane, aveva sottolineato «la bellezza e l’importanza di una Chiesa che esce dal palazzo» perché «è importante “sporcarsi le mani”»; mentre Chiara Di Ianni, responsabile dell’Acr diocesana, ha messo in luce «la bellezza di esserci, insieme, nel
solco della diocesi e a servizio dei bambini». Dello stesso parere David Lo Bascio, presidente del Centro oratori romani: «È bello essere qui, uniti, per portare una proposta educativa rivolta alle parrocchie e alla città intera». Tra i giochi organizzati presso la postazione del Cor, il percorso a ostacoli, la pesca misteriosa dallo scatolone e quello dei tappi, «per richiamare la tradizione», ha spiegato Maria, animatrice da tredici anni.

 

 

 

 

I giochi di un tempo sono da «recuperare e riscoprire» anche per Luca Serangeli, responsabile provinciale dell’Unione sportiva Acli, unitamente «allo stare all’aria aperta, in famiglia, e non davanti ad uno schermo o ad un dispositivo». Ne è convinto Maurizio, papà di Elisa, 11 anni, che ha trascorso la mattinata a cimentarsi con lei sul campo di pallacanesto adibito dal Centro sportivo italiano: «Penso sia un modo concreto per condividere il bene – ha detto – e per educare i figli alla tutela del creato». Sul prato del Galoppatoio c’erano anche gli stand dell’Associazione Nazionale San Paolo Italia, delle Polisportive giovanili salesiane e delle Guide e Scout cattolici italiani e d’Europa.

29 aprile 2019