La “Madonna Fiumarola”, vicina agli uomini «lungo il fiume della vita»

La processione della Vergine del Carmelo sul Tevere con l’arcivescovo Viola e la ghirlanda di fiori abbandonata sotto ponte Mazzini, per il bambino di 16 mesi lanciato nel fiume dal padre, nel 2012. Il presule: «Aiutaci a prendere la bellezza della vita»

Roma è assediata dai turisti quando la Madonna del Carmelo inizia il suo viaggio sulle acque del fiume Tevere. È la tradizionale processione della Madonna Fiumarola, come la chiamano i trasteverini. «Nel 1535 la statua in legno di cedro fu ritrovata nel Tevere da alcuni pescatori della Corsica che la donarono ai frati Carmelitani della chiesa di San Crisogono», spiega Andrea. Ha 24 anni ed è membro dell’arciconfraternita della Madonna del Carmine in Trastevere: «Da allora divenne protettrice dei trasteverini e dei canottieri». Andrea è una delle persone sedute sul battello che dal Circolo Canottieri Lazio è pronto ad attraversare la città eterna attraverso il suo fiume.

Sono da poco trascorse le 19.30 di domenica 30 luglio e la Capitale si prepara ad accogliere il tramonto. I membri della confraternita della Madonna del Carmine hanno terminato la vestizione della statua che riproduce quella originale, conservata all’interno della Chiesa di Sant’Agata. La tradizione vuole che ogni anno la statua indossi abiti diversi. «È la prima volta che seguo la processione dal fiume», racconta un uomo. Vive a ridosso di Trastevere e ogni anno, come i residenti più devoti della zona, osserva il rito affacciandosi dal lungotevere. «Quest’anno però mio figlio ha partecipato alla vestizione della Madonna e quindi sono stato invitato sulla barca», precisa. Quando è tutto pronto, dal battello gli applausi si accompagnano a testimonianze di devozione. «Evviva Maria!», esclama qualcuno mentre la Madonna inizia la sua traversata. Accanto a lei, i canottieri e le autorità della città che seguono la processione sino al ponte Garibaldi.

Man mano che ci si avvicina a Trastevere, aumenta la gente affacciata ai ponti. Anche i passanti più distratti sono attratti dalla suggestiva processione. «Un tempo c’erano molte più persone», ricorda l’uomo che per la prima volta si trova sul battello. Vicino a lui siede un altro fedele. Era da qualche anno ormai che non partecipava alla processione. «Ci sono molto legato, perché mio padre è nato a Trastevere», confida spiegando che in realtà la Madonna del Carmelo non è solo la protettrice dei trasteverini, ma anche delle famiglie in difficoltà. «Un tempo nel Tevere venivano gettati i bambini dai genitori che non potevano allevarli», spiega poco prima che dall’imbarcazione su cui viaggia la Madonna venga abbandonata in acqua, sotto il ponte Mazzini, una ghirlanda di fiori. «È per il bambino lanciato nel fiume dal padre», osserva una ragazza ricordando la tragedia avvenuta nel 2012, quando un uomo lanciò il figlio di appena 16 mesi nel Tevere.

È forse il momento più toccante che unisce la tradizione popolare al sincero cordoglio. Intanto, su Roma il sole inizia a calare e l’imbrunire restituisce un’aurea diversa al rito sul fiume. Sul battello si leva l’entusiasmo di chi osserva tutto per la prima volta. Ma riaffiorano anche i ricordi di chi alla processione è fortemente legato. «Sono nato e cresciuto a Trastevere, ora purtroppo non vivo più lì perché Trastevere se la sono presa i ricchi», dice un membro della confraternita: «Non avevamo niente, ma siamo cresciuti sani e forti lo stesso». Ha seguito l’intera processione dal piano più basso del battello. Mentre ricorda la sua infanzia si prepara a tornare sulla terra ferma.

La processione, infatti, ha raggiunto il ponte Garibaldi. È il punto di arrivo e di ripartenza del percorso della statua che da lì inizia l’ultima tappa del suo cammino verso la basilica di Santa Maria in Trastevere. Ad accoglierla c’è una folla di persone. Tentano di allungare il collo per scorgere la statua, fare una foto o riprendere l’ultimo tratto della processione. Sulla sponda del Tevere suona la banda musicale della Polizia Locale di Roma mentre l’arcivescovo Vittorio Francesco Viola si prepara a benedire l’icona della Madonna. «Aiutaci a prendere la bellezza della vita partendo dai sentimenti dell’amore e della fraternità – dice -. Sarai nostra sorella quando avremo bisogno di confidarti le nostre difficoltà e le nostre gioie. Sarai ancora la missionaria che si avvicina a noi lungo il fiume della vita aprendo il cuore alla fede», conclude l’arcivescovo dando il via alla processione terrestre tra le strade di Trastevere invase di turisti.

All’interno di Santa Maria in Trastevere qualcuno ha già preso posto per la celebrazione finale. Fuori, invece, sosta chi vuole osservare l’ingresso della statua nella chiesa. «Ho saputo di questa processione e ho voluto vederla», dice un turista pisano arrivato a Roma per una breve vacanza. Accanto a lui una donna attende impaziente l’arrivo della Madonna. «Sono di Campo de’ Fiori e la vedo ogni anno, anche se durante il Covid l’hanno sospesa», spiega mentre i fuochi d’artificio annunciano l’arrivo imminente in basilica. Sono da poco passate le 22 e a Trastevere è ancora festa.

31 luglio 2023