Mille giorni di guerra in Ucraina: la risposta di Sant’Egidio
Per la Comunità, nel Paese dal 1991, «sono stati “mille giorni di solidarietà”». Aperti 5 centri per sfollati interni e 9 Scuole della pace. Inviati medicinali a 200 strutture e 153 carichi di aiuti umanitari
Mentre si inaspriscono le operazioni militari sul terreno, con nuovi bombardamenti missilistici e lani di droni, si tocca oggi, 19 novembre, il tragico traguardo dei mille giorni di guerra in Ucraina. Su una popolazione che dal giorno dell’invasione russa, nel febbraio 2022, è scesa a 30 milioni di persone si calcolano 14 milioni di vulnerabili, vale a dire che una famiglia su due, nel Paese, ha bisogno di assistenza umanitaria. Le Nazioni Unite parlano di 12mila civili uccisi, segnalando un incremento negli ultimi mesi. Ma c’è anche chi calcola un milione di soldati, morti e feriti, da entrambe le parti.
A questo si aggiunge la distruzione di case, scuole, ospedali e infrastrutture. Il 65% delle centrali elettriche è stato colpito, con effetti gravissimi sulle forniture di elettricità, acqua e riscaldamento. E con le prime gelate ormai in arrivo, si annuncia l’inverno più duro dall’inizio della guerra, soprattutto per la popolazione che vive nelle regioni in prossimità del fronte. Ma anche per i 3,6 milioni di sfollati interni aumenta la povertà.
Per la Comunità di Sant’Egidio, questi mille giorni di guerra sono stati «mille giorni di solidarietà – riflettono -. Grazie a una radicata presenza nel Paese dal 1991, Sant’Egidio fin dai primi giorni dopo l’invasione russa ha realizzato un’estesa rete di aiuti umanitari, in grado di rispondere ai bisogni crescenti della popolazione». Un impegno alimentato da una catena di solidarietà partita dall’Italia e da altri Paesi europei, che ha consentito di aprire cinque centri per sfollati interni – 3 a Kiev, 1 a Leopoli e 1 a Ivano-Frankivsk – impegnati a sostenere 10mila persone al mese, e di inviare medicinali in più di 200 strutture sanitarie nelle regioni orientali e meridionali del Paese, maggiormente colpite dalle operazioni belliche. Sono state aperte anche 9 Scuole della pace per bambini che hanno sofferto il trauma della guerra, nell’ambito di un più ampio sostegno che ha raggiunto circa 10mila minori.
Sul fronte materiale, in mille giorni, informano ancora da Sant’Egidio, sono stati inviati 153 carichi, per un totale di 2.400 tonnellate di aiuti umanitari e un valore di 27 milioni di euro. 450mila persone hanno ricevuto generi alimentari, abbigliamento, prodotti per l’igiene personale, mentre 2 milioni di persone hanno usufruito degli aiuti sanitari della comunità. «L’Ucraina ha bisogno di pace e l’impegno umanitario ne tiene viva la speranza. Per alimentarla – si legge in una nota – c’è bisogno di un sostegno largo e generoso, che non può affievolirsi, ma anzi deve rafforzarsi: dopo mille giorni di guerra, investire sull’aiuto alla popolazione è l’unico modo per dare un futuro all’Ucraina, perché la solidarietà costruisce già oggi un pezzo di pace».
19 novembre 2024