Parco Appia Antica e Retake Roma siglano il “Patto per gli Acquedotti”
Cittadini maggiormente protagonisti nella collaborazione per pulizia, decoro e promozione del territorio con visite guidate ed eventi
Un pomeriggio di sole ha salutato un accordo a tutela dell’ambiente. È il patto di collaborazione tra il Parco regionale dell’Appia Antica e l’associazione Retake Roma firmato proprio nel verde del parco. Il titolo, “Patto degli acquedotti”, richiama nel nome una delle realtà che di più lo caratterizzano, all’interno del grande patrimonio naturalistico, artistico e archeologico. Quello firmato il 6 giugno è il primo patto di collaborazione sottoscritto dall’Ente – istituito nel 1997 – dopo l’approvazione della legge regionale 26 giugno 2019, n. 10 sulla promozione dell’amministrazione condivisa dei beni comuni e del relativo regolamento regionale. Sottoscritto dal direttore del Parco istituito nel 1997, Alma Rossi, e dalla presidente di Retake Roma Paola Carra, prevede in particolare la collaborazione per la cura dei beni comuni del Parco degli Acquedotti, oltre che attraverso azioni concrete di pulizia e decoro, anche attraverso la promozione del territorio tramite visite guidate e piccoli eventi per il pubblico. Un modo per i cittadini romani di vivere a fondo e curare con amore uno spazio verde importantissimo e strategico per la città, frequentato da tantissime persone in tutte le stagioni dell’anno.
Il presidente del Parco, il geologo Mario Tozzi, ha ricordato l’unicità del luogo, immerso tra monumenti di valore archeologico e «monumenti naturali». Un parco ampliato negli ultimi mesi, ottenuto e difeso da parte dei cittadini che hanno voluto questo grande cuneo di verde che dai Colli Albani, con il profilo inconfondibile del Vulcano laziale arriva, seguendo l’asse degli acquedotti, fino nel cuore di Roma. Alma Rossi ha sottolineato l’importanza di questo evento, definendo il parco come un «luogo del cuore», un punto di incontro per le persone che lo vivono oltre che importantissimo dal punto di vista storico e naturalistico, sottolineando come durante la sua unica visita nel periodo di chiusura dovuto all’emergenza coronavirus abbia avuto un senso di paura e di vuoto per la mancanza dei visitatori.
Paola Carra, presidente di Retake Roma, l’associazione di volontariato impegnata con tante iniziative nella Capitale, ha commentato con soddisfazione la firma del primo patto di collaborazione tra l’Amministrazione e i cittadini a Roma, e ha ricordato che l’associazione da anni si occupa del parco attraverso azioni di cura del verde e di manutenzione. «Retake è un movimento di cittadini che esiste da dieci anni e che adesso, grazie a tavoli periodici con l’Amministrazione, entra in una dimensione di co-progettazione per pianificare delle azioni da svolgere nel parco, con il comune interesse della salvaguardia e della cura del patrimonio».
Per Marta Leonori, consigliere regionale del Lazio, prima firmataria della legge sull’amministrazione condivisa dei beni comuni, «finalmente si iniziano a vedere gli effetti concreti per la vita dei cittadini che si prendono cura di un’area che coniuga valenza ambientale e culturale, grazie ad una cornice normativa adeguata ed un impulso positivo per i beni comuni ed il patrimonio». L’importanza del principio di sussidiarietà e di una normativa per la tutela condivisa dei beni comuni è stata ribadita anche dal giurista Gregorio Arena, presidente di Labsus, associazione impegnata in questo settore. Un principio, ha detto, che non significa supplire alle mancanze delle amministrazioni ma partecipare in modo attivo alla cura dei beni comuni, grazie ai cittadini che decidono di impegnarsi, generando così coesione sociale e combattendo anche la solitudine, piaga sociale del nostro tempo.
8 giugno 2020