Ramadan, Zuppi: «Uniamo le forze per soccorrere popolazioni colpite da disastri e guerre»

Il messaggio del presidente della Cei alla comunità islamica: «Nel rispetto di questi “tempi forti” possiamo condividere valori importanti e sentirci fratelli e sorelle»

All’inizio del mese di Ramadan, ieri, 23 marzo, il cardinale presidente della Cei Matteo Zuppi ha inviato un messaggio alla comunità islamica. «Vi propongo all’inizio del vostro mese di digiuno e preghiera, di unire le forze per la realizzazione di iniziative di soccorso alle popolazioni colpite dai disastri naturali e dalle guerre – si legge nel testo -. Come ogni anno desidero raggiungervi con il mio saluto e i miei auguri all’inizio del mese di Ramadan, mese di digiuno, di penitenza e di ritorno all’unico Dio, clemente e misericordioso – scrive il presidente dei vescovi -. Noi cristiani abbiamo già percorso un buon tratto della Quaresima, tempo sacro dell’anno che ha molte somiglianze con il vostro, e attendiamo di celebrare la Pasqua. Nel rispetto di questi “tempi forti” possiamo condividere valori importanti, e sentirci una volta di più fratelli e sorelle nell’unica comunità umana, quel mondo che è madre di tutti: credenti, diversamente credenti, non credenti, senza distinzione di lingua, colore della pelle, condizioni personali e sociali».

Zuppi evidenzia, ancora, che «il Ramadan del 2023, così come la nostra Quaresima, è segnato da due grandi emergenze mondiali, cioè il terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria, e la guerra tra Ucraina e Russia, che ad oggi non vede spiraglio di soluzione. Entrambe queste tragedie hanno portato distruzioni incalcolabili, materiali e umane. Vi propongo, quindi, all’inizio del vostro mese di digiuno e preghiera, di unire le forze per la realizzazione di iniziative di soccorso alle popolazioni colpite dai disastri naturali e dalle guerre. L’alba di un mondo migliore sorga dal moltiplicarsi di tanti piccoli segni di solidarietà. Una solidarietà “virale”, come oggi si usa dire. Adoperiamoci per diffondere una “pandemia della bontà”», è la conclusione del messaggio.

24 marzo 2023