Striscia di Gaza: «In bilico la sopravvivenza di due milioni di persone»

La denuncia dell’Ocha: «La distribuzione di aiuti essenziali, tra cui cibo e forniture mediche, si sta bloccando». Nel 2024, i camion Onu saccheggiati 75 volte

Cibo, acqua, carburante e forniture mediche. In tutta Gaza, «la distribuzione di aiuti essenziali si sta bloccando. La sopravvivenza di due milioni di persone è in bilico». A parlare è Muhannad Hadi, coordinatore umanitario per i Territori palestinesi occupati. In una nota diffusa dall’Ocha, l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari, racconta la situazione di un territorio in cui «i panifici chiudono uno dopo l’altro per mancanza di farina o carburante per far funzionare i generatori di corrente», mentre «per oltre sei settimane, le autorità israeliane hanno vietato le importazioni commerciali. Allo stesso tempo – aggiunge -, un’ondata di saccheggi armati contro convogli umanitari e camionisti, alimentata dal crollo dell’ordine pubblico e della sicurezza, ha ulteriormente paralizzato la nostra capacità di raccogliere rifornimenti dalle aree di confine e di consegnare aiuti essenziali».

Hadi denuncia con forza: «I civili palestinesi stanno lottando per sopravvivere in condizioni invivibili, in mezzo a ostilità implacabili. Spinti sull’orlo del baratro, non hanno accesso al supporto essenziale di cui hanno disperatamente bisogno per sopportare questa catastrofe umanitaria senza precedenti». E aggiunge alcuni dati: «Nel 2024, i camion delle Nazioni Unite sono stati saccheggiati 75 volte, inclusi 15 attacchi di questo tipo solo dal 4 novembre, e persone armate hanno fatto irruzione nelle strutture delle Nazioni Unite in 34 occasioni. Solo la scorsa settimana, un autista è stato colpito alla testa e ricoverato in ospedale, insieme a un altro camionista. Questo sabato, non meno di 98 camion sono stati saccheggiati in un singolo attacco, con camion danneggiati o rubati».

Le agenzie umanitarie fanno la loro parte, assicura il coordinatore Ocha: «Rimangono impegnate a restare a Gaza e a consegnare, ma la nostra capacità di farlo è sempre più messa in discussione. Le condizioni per un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli in tutta Gaza devono essere stabilite attraverso mezzi legali. I nostri appelli a nome della popolazione civile colpita non possono più essere ignorati. Le atrocità devono finire», conclude.

22 novembre 2024