Vittorio Emanuele III, la comunità ebraica: «Profonda inquietudine»
La salma tumulata nel santuario di Vicoforte, in provincia di Cuneo. C’è chi lo vorrebbe nel Pantheon. Noemi Di Segni: «Fu complice del regime fascista di cui non ostacolò l’ascesa»
La salma di Vittorio Emanuele III è arrivata, ieri domenica 17 dicembre, nel santuario di Vicoforte per trovare posto accanto a quella della moglie, Elena, già traslata nei giorni scorsi da Montpellier. Le spoglie sono giunte a Cuneo con un volo dell’Aeronautica militare dall’Egitto. C’è chi lo vorrebbe tumulato nel Pantheon a Roma. La Comunità ebraica tuona: fu complice «di quel regime fascista di cui non ostacolò mai l’ascesa» che «genera profonda inquietudine».
«In un’epoca segnata dal progressivo smarrimento di memoria e valori fondamentali il rientro della salma del re Vittorio Emanuele III in Italia non può che generare profonda inquietudine, anche perché giunge alla vigilia di un anno segnato da molti anniversari», tra cui «gli 80 anni dalla firma delle Leggi Razziste». A sottolinearlo è stata Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche italiane.
18 dicembre 2017