«La consultazione del 2 ottobre ci consegna un risultato che sono tentato di definire inquietante, di certo fa molto riflettere». Gianni La Bella, lo storico che per la Comunità di Sant’Egidio ha gestito le varie fasi del processo di pace in Colombia fra governo e Farc, commenta così il risultato del plebiscito del 2 ottobre che ha sancito con un “no” la trattiva siglata tra le due parti. «Non sarà facile ora raddrizzare le sorti del processo di pace», afferma, anche se «qualche distinguo va fatto. Non vuol dire che i colombiani che hanno votato no siano contro la pace. Ma resta in molti settori del Paese un clima di sfiducia: in tanti non si fidano delle Farc».

Su questo sentimento, osserva lo storico, ha giocato la campagna di Uribe, «che in modo demagogico ha stravolto la realtà dell’accordo, ma in modo efficace e martellante. Dalle urne emerge un Paese radicalmente polarizzato. Se avesse vinto il sì per 50mila voti, la situazione sarebbe stata comunque difficile». Tre in particolare i punti problematici relativi al futuro più immediato. Il primo: «Siamo a un anno e mezzo dalle presidenziali. Santos ha tempo al massimo fino a giugno per avere un ruolo centrale nel negoziato». Il secondoproblema è che Uribe vuole ora giocare un ruolo chiave nel nuovo negoziato. Il terzo: l’incognita Farc, «non tanto le scelte dei capi, ma quelle dei 7mila militanti che si trovano ancora nelle foreste».

Di fronte a tutto questo, uno scenario di fondo: «Sembra prevalere il desiderio di vendetta, non quello di perdono. L’accordo raggiunto non era solo di tipo politico, aveva indicato la strada del perdono, della misericordia anche come metodologia diplomatica. Invece il dato inquietante è che la pace non è più di moda. La guerra torna al centro del vissuto collettivo dell’umanità. Prevale la via giustizialista, la mano dura, anche in altri contesti. Mi ha sconvolto il successo della fiction dedicata all’ex re dei Narcos dedicata a Pablo Escobar. Viene dipinto come un eroe, perfino suo figlio è intervenuto dicendo che suo padre era mucho más cruel, molto più cattivo».

Gli sforzi di pace intanto proseguono. La Bella è in partenza per Caracas, dove una delegazione di Sant’Egidio incontrerà i capi dell’altro gruppo della guerriglia l’Eln, a margine di un vertice interlocutorio con il Governo per avviare la trattativa.

5 ottobre 2016