Opere di carità e accoglienza: diocesi pronta per il Giubileo

La presentazione alla stampa della guida diocesana per l’Anno Santo. Il cardinale Vallini: «Urgente una politica a favore della famiglia»

La presentazione alla stampa della guida diocesana per l’Anno Santo. Il cardinale Vallini: «Urgente una politica a favore della famiglia»

La visita del Papa al nuovo ostello della Caritas, le opere di misericordia, punti di accoglienza e Carta del Pellegrino, eventi e sussidi per le parrocchie e per i fedeli. A meno di 50 giorni dall’apertura del Giubileo, arriva la guida diocesana del Giubileo. A presentarla, nella mattina di lunedì 19 ottobre, nel Palazzo Lateranense, il cardinale vicario Agostino Vallini, il direttore della Caritas diocesana, monsignor Enrico Feroci, e il vicepresidente dell’Opera romana pellegrinaggi, monsignor Liberio Andreatta.

I poveri e la famiglia al centro dell’attenzione, in particolare con il Fondo famiglia che sarà lanciato per i nuclei in difficoltà, e la richiesta del cardinale Vallini alle istituzioni per un sostegno urgente alla famiglia, «di cui si parla poco». «Serve una politica a favore delle famiglie», auspica rispondendo alle domande dei giornalisti in merito al dibattito in corso su una legge per le unioni civili. «L’unione civile non è famiglia, è un’altra cosa», precisa, criticando la proposta della “stepchild adoption”, che consentirebbe anche alle coppie di omosessuali l’adozione del bambino che è già riconosciuto come figlio di uno solo dei due.

Ampio il progetto delle “Opere di misericordia” presentato da monsignor Feroci («le opere di misericordia – dice – furono volute da Gesù»), a cominciare dal Fondo famiglia, i cui criteri di accesso saranno pubblicati nei prossimi giorni, insieme agli altri dettagli, dal sito della Caritas e da Roma Sette. «Ci piacerebbe – dice il cardinale Vallini – poter aiutare ad esempio le famiglie che hanno contratto mutuo anni fa per la casa e che ora non riescono più a sostenerlo, ma anche gli anziani soli». Tra i beneficiari, anche i separati e i divorziati in difficoltà. «Un segnale per Roma, saremo vicini alle persone che soffrono», afferma Feroci. «Chiediamo la partecipazione anche di altre persone». Il primo stanziamento, della Diocesi, è di 500.000 euro.

La notizia “fresca” è la data di inaugurazione del rinnovato ostello di via Marsala, dedicato a Don Luigi Di Liegro, e della mensa dedicata a san Giovanni Paolo II: il 10 dicembre, con il cardinale vicario Agostino Vallini. Otto giorni dopo, alle 16.30, la visita del Papa, che varcherà la Porta Santa della carità, dove potranno accedere coloro che presteranno servizio nei centri della Caritas.

Il 2 novembre, poi, parte l’accoglienza dei profughi, un altro segno in vista del Giubileo, in risposta all’appello del Papa: 44 persone saranno accolte in parrocchie e istituti religiosi, a gennaio la seconda fase. Previsto anche l’impegno per l’accoglienza dei pellegrini poveri, in collaborazione con le Caritas di tutto il mondo. La cappella del nuovo ostello sarà dedicata a Fabiola, morta nel 399, la prima a realizzare un ostello a Porto (Ostia).

Nessuna preoccupazione per sicurezza, mobilità e trasporti in vista del Giubileo. «C’è un comitato con monsignor Fisichella – chiarisce il cardinale – che affronta le problematiche relative alla città. Non è ambito di nostra competenza. Spero solo che si possa offrire un’immagine bella di Roma». Andreatta sottolinea la «collaborazione totale e straordinaria delle istituzioni per creare le migliori condizioni per accogliere i pellegrini». I trasporti, assicura, saranno potenziati per l’Anno Santo, e la stazione Lepanto sarà punto di riferimento per i pellegrini che si recheranno a San Pietro. Un cammino ad hoc per l’ultimo tratto del loro pellegrinaggio, da Castel Sant’Angelo, passerà per via della Conciliazione. «Servirà la prenotazione, naturalmente gratuita», puntualizza Andreatta. Tre chiese saranno disponibili per confessioni e incontri, con la presenza dei Missionari della Misericordia: San Salvatore in Lauro, Santa Maria in Vallicella, San Giovanni dei Fiorentini.

Sul fronte dell’accoglienza, sono già attivi alcuni infopoint per i pellegrini: a piazza Pio XII, al Meeting Point del colonnato di San Pietro, a via della Conciliazione 4, a San Giovanni in Laterano. In via di attivazione a via dei Cestari, alle stazioni Termini e Tiburtina, agli aeroporti di Fiumicino (terminal T1 e T3) e di Ciampino. Temporaneamente chiuso quello del Foro Romano, presso il carcere Martino, per consentire il completamento dei scavi curati dalla Soprintendenza. Quattro gli itinerari a piedi pensati per i pellegrini, a cominciare dal “Cammino papale” che per secoli i Pontefici hanno percorso alla loro elezione; non mancherà qui l’utilizzo delle nuove tecnologie grazie a una App per smartphone.

La Carta del Pellegrino sarà lo strumento principale per chi vorrà prenotare visite e servizi, con la possibilità di utilizzare gli Open Bus Roma cristiana dell’Opera romana pellegrinaggi. Già disponibile quella da tre giorni, sarà lanciata anche quella della durata di 24 ore. Potranno essere acquistate on line. Sei le lingue disponibili.

La conferenza stampa è anche l’occasione per ricordare l’iniziativa della “Lettera alla città”, che sarà presentata la sera del 5 novembre a San Giovanni in Laterano. Un’idea nata dal lavoro del Consiglio pastorale diocesano .«Roma vive un momento difficile – osserva il cardinale – ma noi non ci sottraiamo alle nostre responsabilità. Vogliamo incoraggiare una riflessione su Roma in uno spirito di fiducia. C’è tanto desiderio di bene di cui mi accorgo girando le parrocchie. Le zone d’ombra ci sono, va il bene va fatto emergere di più». Un appello rivolto proprio ai mezzi di comunicazione che affollano la sala.

 

19 ottobre 2015