Vallini: «Sacerdoti e seminaristi, segno della tenerezza di Dio»

Celebrato al Laterano il Giubileo degli alunni del Pontificio Seminario Romano Maggiore e Minore. «La misericordia, caratteristica del sacerdozio»

Celebrato al Laterano il Giubileo degli alunni del Pontificio Seminario Romano Maggiore e Minore. «La misericordia sia tratto caratteristico del nostro sacerdozio»

Un Giubileo suddiviso in tre tappe quante sono le virtù teologali e i compiti ai quali è chiamato un presbitero. Così è stato impostato il Giubileo dei seminaristi della diocesi che si è svolto sabato 27 febbraio a San Giovanni in Laterano. Iniziato al Battistero, dove i seminaristi hanno rinnovato le promesse battesimali, simbolo della fede cristiana, di ogni vocazione e dell’evangelizzazione, è proseguito con una processione all’interno dell’Università Lateranense fino alla Porta Santa, che rappresenta la speranza e il compito di essere guida del popolo di Dio, e ha raggiunto l’abside della basilica, dove il cardinale vicario Agostino Vallini ha celebrato la Messa, che rappresentava la carità. All’evento hanno partecipato i 60 seminaristi del Maggiore (tra i quali 25 della diocesi, 6 provenienti da Haiti, uno spagnolo e due nigeriani) e 10 del Minore, tutti italiani e di età compresa tra i 14 e i 18 anni.

«Noi sacerdoti, seminaristi, siamo stati toccati dallo sguardo amorevole e speciale del Signore – ha detto il cardinale Vallini -. Poteva posarsi su tante persone ma ha scelto noi perché ha fiducia in noi e ci sceglie quando siamo ancora peccatori per farci diventare santi e per inviarci nel mondo ad essere segno della sua tenerezza e misericordia». Commossi ed emozionati tutti i giovani seminaristi presenti. «Hanno vissuto questa giornata con molto trasporto – ha detto don Concetto Occhipinti, rettore del Pontificio Seminario Romano Maggiore -. Per prepararci a questo giorno abbiamo fatto un ritiro di silenzio e preghiera sabato 20 febbraio e giovedì, durante l’adorazione eucaristica, abbiamo dato loro un sussidio per comprendere meglio il senso dell’indulgenza e il Giubileo». «È stato un momento molto coinvolgente – gli ha fatto eco don Roberto Zammerini, rettore del seminario Minore . Quest’anno stiamo facendo un cammino specifico sull’amore e la misericordia di Dio e un mercoledì al mese con don Fabio Rosini abbiamo una scuola di preghiera sull’Inno all’amore aperto a tutti gli adolescenti della diocesi.

Durante l’omelia sulla parabola del padre misericordioso, il cardinale Vallini ha detto più volte ai futuri sacerdoti di non scoraggiarsi mai. «Anche se dovessimo cadere, speriamo mai, non dobbiamo dire “per me è finita” – ha affermato -. La misericordia di Dio deve sempre indurci a ricominciare e non dobbiamo mai perderci d’animo quando prendiamo coscienza dei nostri peccati perché Gesù crocifisso, con le braccia aperte, è sempre pronto ad abbracciarci. E l’esperienza della misericordia per noi viaggia di pari passo con la forza della misericordia che siamo chiamati a donare agli altri: deve essere un tratto caratteristico del nostro sacerdozio». Tante volte, ha continuato il porporato, «siamo chiamati a dire “non è giusto fare questa cosa” ma dovremmo sempre esprimerci con tenerezza, tatto, con tono che non mortifica ma incoraggia. Voi diventerete sacerdoti in un tempo di grandi trasformazioni e in questa globalizzazione dell’indifferenza siete chiamati con la forza della vostra gioia e testimonianza a costruire ponti e stabilire relazione per portare la misericordia».

Altri appuntamenti attendono i seminaristi per quest’anno giubilare. Quelli appartenenti al seminario Maggiore sabato 5 marzo vivranno il Giubileo con le famiglie nella basilica di San Paolo fuori le Mura e il pomeriggio di domenica 6 marzo animeranno la preghiera del rosario in piazza San Pietro; stesso appuntamento, quest’ultimo, che attende prossimamente gli alunni del Minore.

29 febbraio 2016