Cavallini ai catechisti: ripensare la catechesi in profondità
Il direttore dell’Ufficio catechistico invita a valorizzare le esperienze nuove appena maturate per alimentare la relazione educativa
Utilizzare il tempo della quarantena, nel rispetto delle restrizioni stabilite dal Governo per contenere l’epidemia di coronavirus, quale occasione «per ripensare la catechesi in profondità, valorizzando anche le esperienze di pastorale e liturgiche vissute in modalità nuova in queste ultime settimane di emergenza sanitaria».
È l’auspicio di don Andrea Cavallini, direttore dell’Ufficio catechistico del Vicariato, che ha inviato gli auguri per la Pasqua a tutti i catechisti della diocesi con una lettera per condividere pure alcuni spunti di riflessione oltre che per fornire delle linee–guida.
«Si corrono due rischi in questa particolare fase – spiega il sacerdote – e a tutti chiediamo di fare attenzione a due atteggiamenti estremi, che sono da evitare: quello di non fare nulla e quello di fare troppo». Da un lato, infatti, «qualcuno potrebbe prendere questo tempo come una “vacanza”; qualcun altro potrebbe, al contrario, cercare di trasferire totalmente in forma digitale quello che è un normale periodo di catechesi in parrocchia, lasciandosi prendere dalla frenesia delle attività, rischiando di intrattenere più che educare», ammonisce Cavallini.
Ciò che conta «è primariamente dare una testimonianza di come si può vivere in modo cristiano un tempo unico come questo – sottolinea il sacerdote –. La catechesi, infatti, non è un’attività o una somma di attività ma una relazione educativa nella fede, una relazione di guida e fraternità con le persone che ci sono affidate». Ancora, è importante «riconoscere in questo “tempo fermo” una grande occasione di conversione e di evangelizzazione, da spendere nel confronto tra catechisti e sacerdoti, per un ripensamento profondo della catechesi – suggerisce ancora Cavallini –. Si deve discutere senza paura, mettendo in discussione anche il proprio essere catechisti, ciò che si fa e come lo si fa, cercando di “ascoltare con il cuore” lo Spirito».
Il sacerdote riferisce di diverse esperienze di parrocchie dove le attività di catechesi sono continuate, sia con i bambini e i ragazzi, «tenendo i contatti con fantasia e creatività, sostenendoli con la preghiera e con messaggi di speranza», sia con le coppie di fidanzati «usando piattaforme digitali, aiutandoli a proseguire la preparazione e magari a sopportare la frustrazione di dover rimandare la data del matrimonio».
Sono continuati a livello parrocchiale anche gli incontri dei 90 catecumeni che, vissuto il rito dell’elezione e dell’iscrizione del nome lo scorso 29 febbraio, avrebbero dovuto ricevere il Battesimo nella notte di Pasqua. «Come Ufficio catechistico abbiamo fornito materiali video per i catechisti che li stanno accompagnando nelle rispettive comunità parrocchiali – spiega Cavallini –, e ancora rimangono da svolgere due moduli sulle preghiere del Credo e del Padre Nostro». L’auspicio, conclude il direttore dell’Ufficio diocesano, è quello che «possano ricevere il sacramento in questo tempo di Pasqua, cioè entro il 31 maggio, giorno di Pentecoste».
20 aprile 2020