Conte a Sant’Egidio: «Corridoi umanitari in linea con politiche del governo»

La visita del premier alla Comunità trasteverina e l’incontro con il fondatore Riccardi e il presidente Impagliazzo. L’annuncio di un «codice per le disabilità»

Anziani, disabili, pace e, soprattutto, migranti. Questi i temi al centro della visita che ieri, 16 luglio, ha portato il premier Giuseppe Conte nel cuore della Comunità di Sant’Egidio, a Trastevere, dove ha incontrato il fondatore Andrea Riccardi e il presidente Marco Impagliazzo. Una visita privata, al di fuori degli impegni istituzionali, centrata su alcuni dei punti focali che più stanno a cuore alla Comunità. Il presidente del Consiglio non ha voluto rispondere alle domande dei numerosi giornalisti presenti ma al termine della visita ha rilasciato una breve dichiarazione. In particolare, per quanto riguarda i rifugiati, Conte ha sottolineato la sintonia con l’iniziativa dei corridoi umanitari intrapresa dalla Comunità in collaborazione con alcune Chiese protestanti e con la Cei, che hanno consentito di far arrivare in Europa (oltre che in Italia anche in Francia, Belgio e Andorra) circa 1.800 profughi, in gran parte siriani ma anche eritrei, somali, sud sudanesi.

Conte ha apprezzato l’impegno di Sant’Egidio e ha ribadito che i corridoi «consentono di far arrivare in Italia, e questo è in linea con la proposta italiana, dei migranti che hanno diritto all’asilo, rifugiati che hanno diritto a protezione umanitaria, secondo numeri ben specifici». Questa, ha aggiunto, è «immigrazione regolare, non illegale, che consente, con tali numeri contingentati, di costruire percorsi di integrazione e assicurare quella coesione sociale di cui abbiamo bisogno». Dal canto loro, i responsabili della Comunità hanno chiesto, nel corso dell’incontro privato, che il governo consenta il ravvedimento operoso per i circa 95mila immigrati in Italia che hanno perso il permesso di soggiorno, dopo essere stati regolari, nel triennio 2015-2017, per motivi di vario ordine, e che nel prossimo decreto flussi del governo si preveda l’ingresso di almeno 50mila immigrati con regolare permesso di lavoro.

Il premier durante la sua visita ha incontrato nel giardino della sede di Sant’Egidio una decina di rifugiati siriani giunti grazie ai corridoi umanitari, poi, nella Sala della Pace dove fu firmato lo storico accordo che pose fine alla guerra in Mozambico, un gruppo di anziani seguiti dalla Comunità, grazie alla quale hanno dato vita all’esperienza del “cohousing”, una forma di convivenza che permette loro di non restare soli durante la vecchiaia. Ancora, Conte ha incontrato anche una ventina di disabili che insieme ai volontari della Comunità hanno avviato la felice esperienza lavorativa della “Trattoria degli amici”, nel cuore di Trastevere. Proprio riferendosi alla disabilità, Conte ha annunciato «un codice per le disabilità» su cui intende spendersi personalmente: «Sarebbe molto bello – ha detto – offrire la possibilità di disporre di un codice tutto loro, una sorta di carta dei diritti dove poter concentrare tutte le norme a sostegno della disabilità».

Nel discorso conclusivo il premier ha fatto riferimento anche all’impegno di Sant’Egidio e più in generale del terzo settore per la pace: «Ben vengano le iniziative della Comunità e in generale del mondo del no profit sulla pace. Si tratta di organismi – ha concluso – che, sulla base di slanci solidaristici, consentono percorsi di solidarietà che costruiscono una maggiore coesione sociale».

17 luglio 2018