Giornata mondiale dei bambini: appuntamento a settembre 2026

Conclusa con la Messa in piazza San Pietro la prima Gmb, con delegazioni da 101 Paesi. Dopo l’Angelus, il monologo di Roberto Benigni: «Siate gli eroi della vostra vita. Siate felici, diventate l’adulto che avreste voluto accanto quando eravate bambini»

L’appuntamento a settembre 2026, l’invito di Papa Francesco a pregare per tutti «perché possiamo andare avanti, per i genitori, per i nonni, per i bambini ammalati, soprattutto per la pace, perché non ci siano le guerre», il suggerimento di Roberto Benigni di costruire «un mondo migliore, più bello» perché «noi non ci siamo riusciti». Con la celebrazione eucaristica e il monologo del premio Oscar si è conclusa ieri, 26 maggio, la prima Giornata mondiale dei bambini (Gmb). Bandiere, cappellini e magliette degli oltre 50mila partecipanti hanno riprodotto in piazza San Pietro un arcobaleno colorato sotto un caldo sole primaverile. La maggior parte bambini, arrivati da 101 Paesi del mondo. Presenti anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni – che prima della liturgia ha incontrato per qualche minuto Francesco – e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Nella solennità della Santissima Trinità, Bergoglio ha coinvolto i bambini dialogando con loro a braccio, spiegando il mistero di Dio Padre che «ci ha creati», del Figlio Gesù che «ci ha salvati» e dello Spirito Santo, a volte difficile da comprendere, soprattutto per i più piccoli, che «ci accompagna nella vita». Concetto, questo, che fa ripetere più volte ai bambini, “interrogandoli” fino alla fine della celebrazione. Ha esortato i minori a chiedere sempre al Padre che «ci accompagni nella vita e ci faccia crescere». In un vivace botta e risposta ha detto ai bambini di non dimenticare che Gesù «perdona tutto e sempre, anche il più brutto dei peccati», ma bisogna avere «l’umiltà di chiedere perdono». Lo Spirito Santo, infine, suggerisce «nel cuore le cose buone che dobbiamo fare e quando facciamo qualcosa di male ci rimprovera dentro». I cristiani, ha ricordato il vescovo di Roma, hanno anche una Madre del cielo, «Maria», urlano i bambini in piazza prima di recitare insieme l’Ave Maria.

Dopo l’Angelus e l’invito di Francesco a salutare genitori, amici, nonni – uno dei quali, Lino Banfi, ha partecipato alla processione offertoriale -, in piazza è arrivato l’attore e regista Roberto Benigni. Nel suo lungo monologo ha detto ai bambini di ricordare che sono unici. «Ognuno di voi è l’eroe, il protagonista di una storia che non si ripeterà mai più per l’eternità – ha affermato -. Siete gli eroi della vostra vita, fate le cose difficili, più difficili sono e meglio è. E se sbagliate non vi preoccupate, provate e riprovate, gli errori sono necessari, utili e qualche volta anche belli. Divertitevi e qualsiasi cosa facciate amatela. Amate ciò che fate, non accontentatevi di fare un buon lavoro, lo dovete fare al meglio».

Il suggerimento del premio Oscar è quello di prendere in mano la propria vita e «farne un capolavoro» perché magari tra loro c’è il prossimo Michelangelo, Galileo, Rita Levi Montalcini o il futuro Papa. «Rendete gli altri felici – ha detto -, non più buoni, solo sé stessi bisogna rendere più buoni. Siate felici, diventate l’adulto che avreste voluto accanto quando eravate bambini. Non aspettate che il mondo si prenda cura di voi, prendetevi voi cura del mondo». Un mondo oggi attraversato da conflitti in vari Paesi, «governato da gente che non sa cosa è la misericordia, l’amore, che commette il più grave e il più stupido dei peccati: la guerra – ha proseguito Benigni -, una parola che sporca tutto. Quando i bambini giocano alla guerra appena uno si fa male si fermano. Perché in guerra al primo bambino che si fa male non si fermano? Che vigliaccheria è questa?».

Uno dei tanti cartelloni affisso alle transenne recitava: “La pace comincia con un sorriso”. Quasi a sottolineare questa affermazione Benigni ha concluso dicendo che «non c’è niente di più bello al mondo della risata di un bambino e se un giorno tutti i bambini del mondo, nessuno escluso, potranno ridere tutti insieme sarà il giorno più bello della storia».

L’atmosfera di festa ha avvolto piazza San Pietro fin dalle prime ore del mattino. Bandiere di Portogallo, Ucraina, Brasile, Inghilterra, Corea del Sud e tante altre sventolavano nelle mani di bambini felici di poter vedere il Papa. Per molti era la prima volta, tanti altri avevano partecipato alla festa allo stadio Olimpico, come Antonio, Francesco e Giorgia di Alghero, che a gran voce urlano «basta guerre, vogliamo la pace», o Gabriele e Rebecca di Lecce «preoccupati dalle immagini che vedono in televisione», o Giulia di Benevento, «triste per ogni bambino che muore in guerra». Appuntamento fra due anni e «speriamo di poter festeggiare la pace “scoppiata” in tutto il mondo”», si augura Federica di Modena.

27 maggio 2024