Il Parlamento Ue rilancia il Premio Daphne Caruana Galizia per l’informazione

I giornalisti possono presentare i loro articoli entro il 31 luglio. La presidente Metsola: «Ogni anno rinnoviamo l’impegno a sostenere la libertà dei media e della stampa»

«I giornalisti devono essere liberi di fare il loro lavoro. Questo è un aspetto non negoziabile. Ogni anno il Parlamento europeo rinnova il suo impegno a sostenere la libertà dei media e della stampa, in omaggio alla coraggiosa giornalista Daphne Caruana Galizia. Daphne è stata assassinata, ma il suo spirito perdura nel lavoro dei giornalisti che, come lei, difendono la verità, il pluralismo e la giustizia». La presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola rilancia così l’invito a presentare proposte per l’edizione 2024 del Premio Daphne Caruana Galizia per il giornalismo.

Il premio, nelle parole di Metsola, è «un riconoscimento annuale per il giornalismo d’eccellenza che promuove e difende i principi e i valori fondamentali dell’Ue, quali dignità umana, libertà, democrazia, uguaglianza, Stato di diritto e diritti umani». Possono partecipare giornalisti professionisti o team di giornalisti di qualsiasi nazionalità, presentando inchieste approfondite pubblicate o trasmesse da mezzi di comunicazione con sede in uno dei 27 Stati membri dell’Unione. Gli articoli possono essere presentare sul sito daphnejournalismprize.eu entro le 12 del 31 luglio 2024.

Il vincitore verrà scelto da una giuria indipendente, composta da rappresentanti della stampa e della società civile dei 27 Paesi dell’Ue e da rappresentanti delle principali associazioni dei giornalisti europee. La cerimonia di premiazione si terrà, come ogni anno, intorno al 16 ottobre, anniversario dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia. Il Premio, e i 20mila euro assegnati al vincitore, «dimostrano il sostegno del Parlamento al giornalismo investigativo e l’importanza di una stampa libera», afferma ancora Metsola.

Daphne Caruana Galizia era una giornalista maltese, oltre che una blogger e un’attivista contro la corruzione. È stata autrice di numerose inchieste giornalistiche. È stata vittima di vessazioni e minacce, culminate nell’esplosione di una bomba nascosta nella sua auto che ha posto fine alla sua vita il 16 ottobre 2017.

7 maggio 2024