Nizza, la cattedrale aperta ad amici e familiari delle vittime

Preti e laici a disposizione per accoglienza e ascolto. Possibile una celebrazione interreligiosa. I vescovi: «Francia colpita a morte»

La Chiesa, a Nizza, prova a reagire. Dopo lo sconcerto e il dolore, spazio alla preghiera e all’accoglienza: la chiesa cattedrale, annunciano dalla diocesi, sarà aperta ininterrottamente, con preti e laici a disposizione dei visitati, per l’accoglienza e l’ascolto, appunto. A loro disposizione anche un quaderno bianco al quale affidre domane o «grida di dolore». In programma anche diversi momenti di preghiera e probabilmente, nel fine settimana, una celebrazione interreligiosa.

È la risposta della fede all’attentato terroristico che ha colpito la città la sera del 14 luglio, nel quale sono rimaste uccise, travolte dal camion che si è lanciato sulla folla assiepata nella Promenade des Anglais, 84 persone. «Siamo testimoni di scene di guerre insopportabili – dice il vescovo André Marceau al quotidiano francese “La Croix” -. La disumanità è sotto i nostri occhi». Ieri sera il presule aveva appena lasciato i festeggiamenti per l’anniversario del 14 luglio, alla Promenade, quando è venuto a conoscenza dell’attentato, di cui ha seguito gli sviluppi per tutta la notte. «Stamattina – dichiara – le strade di Nizza sono calme, ma è la calma della morte, che fa regnare un clima molto pesante».

In questo momento, continua monsignor Marceau, il ruolo della Chiesa «è dire parole di consolazione, compassione, essere vicini a coloro che soffrono e a chi ha perduto amici o familiari. Ma dobbiamo anche stare attenti – avverte – a non lasciarci sopraffare dall’odio, dalla violenza, dalle discriminazioni o dal ripiegamento su di sé. Bisogna evitarlo ad ogni costo. Stiamo attenti per impedire al nostro dolore ciò che è all’origine di questi fatti».

15 luglio 2016