Pena di morte: mobilitazione mondiale dal Colosseo

Il 30 novembre torna l’appuntamento con “Città per la Vita”, a cui aderiscono 2.440 tra Capitali e altre località. Il coordinatore Marazziti: «Nel 2001 erano 58»

«Questa pandemia millenaria, che si chiama pena di morte, si va esaurendo. Nel 1977 erano 16 i Paesi nel mondo che avevano abolito la pena capitale. Lo scorso anno sono stati invece 18 i Paesi che l’hanno usata davvero». Sono parole incoraggianti quelle di Mario Marazziti, coordinatore della campagna internazionale e cofondatore della Coalizione mondiale contro la pena di morte, intervenuto venerdì 26 novembre alla conferenza stampa promossa dalla Comunità di Sant’Egidio in occasione della Giornata mondiale “Città per la vita”, che ricorre domani, 30 novembre.

La data del 30 novembre è stata scelta in ricordo del giorno in cui venne abolita per la prima volta la pena di morte in uno Stato europeo: era il Granducato di Toscana, nel 1786. Domani quindi dal Colosseo partirà una mobilitazione mondiale con la partecipazione di 2.440 città tra Capitali e altre località che hanno aderito al movimento “Città per la Vita”. «Nel 2001, quando abbiamo iniziato – ha detto Marazziti – le città collegate erano 58; ora è diventato un movimento mondiale». Il coordinatore della campagna ha inoltre evidenziato «un forte calo da venti anni a questa parte delle esecuzioni negli Stati Uniti». Attualmente «133 Paesi la hanno abolita oppure non la utilizzano grazie a una moratoria di oltre 10 anni»; un «cambiamento nel sentire del mondo» favorito anche dalla moratoria universale della pena di morte ratificata dalle Nazioni Unite per la prima volta nel 2007. (G.R)

29 novembre 2021