Povertà energetica, accordo tra Caritas e Acli
Firmato un protocollo di intesa al servizio delle famiglie. Un progetto di informazione e prima assistenza per una scelta consapevole dei cittadini nei settori di luce e gas
Le difficoltà a riscaldare o rinfrescare adeguatamente l’abitazione, a utilizzare senza estreme limitazioni gli elettrodomestici indispensabili per la vita della famiglia e a far fronte, nei casi più estremi, alla necessità di utilizzare apparecchiature elettromedicali e salvavita, sono i principali ambiti che caratterizzano il fenomeno della povertà energetica. Povertà sempre più diffusa nel momento in cui, a fronte del forte aumento dei costi per l’energia, si sta realizzando, non senza difficoltà e abusi per i consumatori, il passaggio dal mercato tutelato al mercato libero, per le utenze domestiche di luce e gas.
Per venire incontro alle famiglie, Caritas diocesana di Roma e Acli provinciali di Roma tessono un’alleanza con il progetto “Tuteliamo le energie” presentato questa mattina, 18 aprile, nel Palazzo Lateranense. Un progetto di informazione e prima assistenza, al fine di fornire elementi utili per una scelta consapevole degli utenti finali dei servizi elettrici e gas, nonché di ausilio per le categorie deboli, che hanno diritti e possibilità di cui spesso ignorano l’esistenza.
A firmare il protocollo d’intesa, il vicegerente della diocesi di Roma Baldo Reina e la presidente delle Acli romane Lidia Borzì, affiancati da Giustino Trincia, direttore della Caritas diocesana, Valerio Vasale, referente del progetto per la presidenza Acli Roma aps, e Antonio De Francesco, per i Caf Acli. Tre i pilastri: la formazione degli operatori dei centri di ascolto parrocchiali e dei promotori sociali di Acli Roma, la sensibilizzazione e l’informazione nei confronti delle famiglie, il sostegno alle famiglie più fragili. La necessità primaria infatti è quella di un primo orientamento, visto che i cittadini sono spesso spaesati di fronte all’assalto dei call center delle società e alle offerte difficili da interpretare. Operatori e volontari impegnati in particolare nei centri di ascolto delle parrocchie di Roma, debitamente formati, favoriranno l’apertura al dialogo umano e diretto, all’informazione, la consulenza di natura tecnica, sociale, giuridica, per una scelta consapevole e attenta.
Il vicegerente Reina ha sottolineato che «abbiamo bisogno di fare squadra, i tempi sono difficili». La Chiesa di Roma è «sempre vicina» a tutte le vulnerabilità perché «bisogna servire le persone, soprattutto i poveri». Anche perché, ha osservato, chi «fa mercato cerca profitto e spesso le pubblicità sono ingannevoli». Caritas diocesana e Acli credono nel valore della sinergia di fronte «a uno scenario di povertà crescente – ha affermato Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma -. Basti pensare che nella Capitale ci sono quartieri che consumano molta meno luce perché non se la possono permettere. Sarà anche l’occasione per un ulteriore gancio per mettere le persone in una rete di protezione sociale».
«Dalle parrocchie arriva un forte grido di dolore che non può restare inascoltato – ha dichiarato Giustino Trincia, direttore della Caritas di Roma -. Non abbiamo nulla contro il libero mercato ma la realtà quotidiana ci dice che i cittadini sono poco informati e che non sono in grado di scegliere senza un affiancamento». Tra le proposte, quindi, quello di avviare una informazione capillare «con un linguaggio semplice, non si può costringere le persone a diventare esperte di comparazione di prezzi». Antonio De Francesco, dei servizi Caf Acli, ha rimarcato che «non sarà indicato alle famiglie nessun operatore specifico. Gli utenti riceveranno un primo orientamento gratuito». Valerio Vasale, referente del progetto per la presidenza Acli Roma, ha illustrato le linee guida operative che riguardano la formazione degli operatori dei centri di ascolto parrocchiali e dei promotori sociali di Acli Roma, la sensibilizzazione e l’informazione nei confronti delle famiglie, il sostegno a quelle più vulnerabili che si rivolgono alle parrocchie attraverso la rete di 8 Caf Acli.
Con l’aiuto di esperti legali, esperti energetici, nonché operatori delle due organizzazioni, gli animatori e i volontari delle parrocchie verranno mesi in condizione di acquisire una più ampia consapevolezza della esigibilità dei diritti, nonché una formazione dedicata alla procedura interna e alla implementazione di un canale dedicato all’accoglienza e accompagnamento degli utenti appartenenti a categorie fragili che usufruiranno dei servizi gratuiti di informazione e prima consulenza in tema di mercato libero, energia elettrica e gas. Nel caso in cui l’operatore o volontario Caritas, dopo una prima informativa e consulenza del Centro di ascolto, valuti che l’utente del Servizio necessiti di approfondimento e aiuto, potrà indirizzarlo e accompagnarlo verso un Caf Acli di Roma o presso lo Sportello legale della Caritas diocesana.
La Caritas di Roma, tra il 2022 e il 2023, ha condotto un’indagine per monitorare l’attività delle parrocchie nell’ambito del sostegno alle famiglie in difficoltà economica sui temi della povertà energetica. L’analisi ha coinvolto complessivamente 104 centri di ascolto parrocchiali, la metà di quelli che sono nel sistema di “rete diocesana” della Caritas e circa un terzo delle comunità parrocchiali di Roma. Un campione certamente non rappresentativo, anche perché disomogeneo a livello territoriale, ma che – correlato ad altri indicatori dell’attività svolta dalla Caritas – permette di tracciare alcune caratteristiche presenti nella realtà romana.
Nella quasi totalità delle parrocchie romane è emerso che ci sono famiglie, che si rivolgono ai volontari della Caritas per far fronte a bollette “insolute” in particolare elettricità e gas. In un contesto in cui, per il 53% di coloro che si rivolgono alle parrocchie, la spesa per l’energia costituisce oltre un quarto del totale del reddito. La quasi totalità (99%) dei Centri di ascolto parrocchiali ha dichiarato di aver attivato interventi di aiuto a persone (singoli o famiglie) che dovevano far fronte al pagamento di bollette insolute. Nel 56% si è trattato di molte richieste, nel 42,3% di un fenomeno sporadico. Il 90% dei centri ha ricevuto richiesta di aiuto per utenze insolute di elettricità e gas. La spesa per le utenze energetiche, tra coloro che si sono rivolti ai centri di ascolto, assorbe una quota molto considerevole del reddito familiare: quasi la metà dei CdA parrocchiali indica che tra i propri assistiti il costo mensile delle bollette pesa tra il 26 e il 50 per cento del totale, per l’8% arriva ad assorbirne oltre la metà. Questo fa ipotizzare che la difficoltà a sostenere i costi delle utenze è “strutturale” e non necessariamente legata ai recenti aumenti tariffari
La normativa, va ricordato, ha previsto il termine dei servizi di tutela, con un progressivo passaggio dal mercato tutelato a quello libero, che nella generalità dei casi rimarrà l’unica modalità di fornitura: per i clienti domestici non vulnerabili di gas naturale il servizio di tutela si è concluso dal gennaio 2024; per i clienti domestici non vulnerabili di energia elettrica decorrerà a partire da luglio 2024; per le microimprese di energia elettrica il servizio di maggior tutela si è concluso ad aprile 2023. I clienti vulnerabili potranno continuare invece a essere serviti a condizioni contrattuali ed economiche definite e aggiornate dall’Autorità.
18 aprile 2024