Hanno tra i 16 e i 18 anni i 15 ragazzi associati a gruppi e forze armate rilasciati ieri, 26 febbraio, in Sud Sudan. La notizia arriva dall’Unicef: i ragazzi, rendono noto, «erano stati resi prigionieri durante gli scontri nel nord del Paese nel 2019. Oggi celebriamo la fine della loro prigionia, del loro periodo in gruppi armati e l’inizio di una nuova vita». Il rilascio, supportato dall’Unicef, dalla Missione delle Nazioni Unite in Sud Sudan e dalla Commissione nazionale per il disarmo, la smobilitazione e il reintegro, è avvenuto a due settimane di distanza dalla firma del Piano di azione per porre fine e prevenire tutte le gravi violazioni contro i bambini, da parte del governo del Sud Sudan.

Si tratta del primo Piano di questa tipologia, fra i più ampi tra quelli firmati dalle parti dalla creazione del mandato su bambini e conflitti armati. «Con l’insediamento di un nuovo governo di unità in Sud Sudan e, speriamo, una pace duratura, abbiamo la splendida opportunità di assicurare che nessun bambino venga lasciato in strutture militari – le parole di Mohamed Ag Ayoya, rappresentante Unicef in Sud Sudan -. Il rilascio di oggi mostra l’impegno verso il Piano di azione e io sollecito i comandanti nel Paese a rilasciare tutti i bambini il prima possibile».

I ragazzi rilasciati vivranno in un centro di assistenza temporaneo dove riceveranno sostegno psicosociale e per i bisogni più immediati. Le loro famiglie verranno rintracciate, saranno valutati i loro bisogni di lungo periodo e realizzati piani individuali per il reintegro nelle loro comunità. Qualora le famiglie non venissero trovate, li accoglieranno delle famiglie affidatarie mentre la ricerca continuerà. Inoltre, i giovani sono iscritti a un programma triennale di reintegro in cui un operatore sociale dedicato li guiderà nella lunga e spesso complicata strada per tornare a una vita civile.

Per il 2020, l’Unicef ha lanciato un appello per 4,2 milioni di dollari per supportare il rilascio di circa 2.100 bambini associati a gruppi e forze armate e continuare il programma di reintegro per bambini e giovani appena e precedentemente rilasciati in Sud Sudan.

27 febbraio 2020