Sessodipendenza, “Dodici passi” per salvarsi

Incontro rivolto a terapeuti e operatori pastorali a Santa Maria in Portico organizzato dalla Pastorale sanitaria e da “PuridiCuore”. La testimonianza di Carl F. «Io schiavo del vizio, ora sono sobrio»

Carl F. è un professionista che per lavoro ha girato il mondo. Nuova Zelanda, America, Australia, Europa. Tutti i giorni continua a lottare contro tre mostri che in passato hanno distorto la sua vita, le relazioni, rovinato due matrimoni, distrutto amicizie. Ha iniziato con l’alcool, «pensavo fosse cosa da poco», ha proseguito con le droghe, sempre più pesanti, «ho provato di tutto». Il terzo mostro ha i tratti dell’ossessione, «ho iniziato a masturbarmi a 12 anni e da quel momento tutto è cambiato. A 17 anni ho iniziato a fare sesso», ma qualcosa non andava, Carl voleva sempre qualcosa «di più» per soddisfare le sue perversioni. «Sono andato con donne, uomini, ho fatto sesso con oggetti e animali».

La sessodipendenza, ha spiegato Carl all’incontro organizzato dalla Pastorale diocesana della salute e dall’associazione “PuridiCuore” a Santa Maria in Portico in Campitelli, «non ha nulla a che fare con i gusti sessuali, o – vi stupirò – con il sesso. Si tratta di una droga. Ogni volta vuoi sempre più dopamina (la sostanza eccitante che produce il cervello n.d.r.), le sensazioni devono essere sempre più forti, la “botta” sempre più pesante e ti spingi all’aberrazione di te stesso». Alla presenza di psicoterapeuti, sessuologi, mediatori familiari, sacerdoti, operatori pastorali, è stato presentato dal responsabile diocesano Alberto Corteggiani il “tavolo dei Dodici passi”. «Si tratta di un dialogo tra la diocesi di Roma con 7 fratellanze. Un percorso iniziato in maniera informale dal vescovo Zuppi che si è poi formalizzato in un tavolo di lavoro. La diocesi vuole essere un luogo di accoglienza dove poter collaborare per trasmettere il messaggio che uscire dalla dipendenza si può».

I gruppi dei Dodici passi esistono da oltre 80 anni, dal tempo della fondazione degli Alcolisti Anonimi. «Si sono dimostrati efficaci – ha aggiunto Luca Marelli presidente di PuridiCuore – per coloro che si sono impegnati a percorrere i “Passi” e lavorare come parte di un programma di recupero completo. In combinazione con la spiritualità cattolica, essi sono ancora più efficaci». PuridiCuore «opera per rendere consapevoli del problema della pornografia e della dipendenza dal sesso indicando alle persone coinvolte vie di guarigione, collaborando con professionisti e diffondendo la conoscenza dei gruppi di aiuto». In Italia, nel 2017, nasce SA, Sessodipendenti Anonimi, una fratellanza di uomini e donne che condividono esperienze per superare il proprio problema comune e aiutare gli altri a recuperarsi.

Grazie ai Dodici passi, Carl è sobrio da alcool e droga da 18 anni, da sessodipendenza da nove: «In questo programma (che è completamente aconfessionale n.d.r.), dopo aver preso consapevolezza della nostra dipendenza, bisogna impegnarsi a trovare un “Potere Superiore” rispetto a essa; deve essere più forte di noi. Per me, ad esempio, è Dio, ma per altri può essere lo stesso gruppo, la natura etc. Ci affidiamo quindi a questo “Potere” che può aiutarci a mettere un po’ di ordine nella nostra vita; ci scusiamo con le persone a cui abbiamo fatto male, ci impegniamo ad aiutare gli altri che si trovano nella nostra stessa situazione». Il contatto e-mail di Sessodipendenti Anonimi in Italia è saitaliainfo@gmail.com, mentre si può consultare il sito web saitalia.blogspot.it.

 

30 aprile 2018