Ucraina: il Cristo della cattedrale armena di Leopoli spostato nel bunker

La statua in legno - uno dei simboli della Chiesa e della città - spostata per assicurarne la conservazione. L'ultima volta era accaduto durante la seconda guerra mondiale. A metà degli anni '40 i religiosi presenti deportati in un gulag in Siberia e uccisi

Il Crocifisso tirato giù dalla croce e portato fuori dalla sua “casa”, la cattedrale armena di Leopoli, che passa tra le mani degli uomini, fino ad arrivare in un bunker, come le centinaia di persone che in questi giorni in Ucraina cercano riparo dalle bombe. Le immagini arrivate dalla città ucraina sono rimbalzate in rete ieri, 6 marzo, raccontando al mondo le varie fasi della rimozione, decisa proprio per assicurare la conservazione del crocifisso, in un momento in cui la guerra tra Russia e Ucraina sembra intensificarsi. L’ultima volta era accaduto durante la seconda guerra mondiale.

Il Cristo di legno della cattedrale è uno dei simboli non solo della Chiesa Armena ma di tutta la città di Leopoli. È uno dei tesori conservati all’interno della cattedrale, fondata nel XIV secolo: uno dei luoghi più amati della città, oltre che “testimone” del travaglio religioso e politico del Paese. A metà degli anni ’40 i religiosi presenti, tra cui il parroco Dionizy Kajetanowicz, furono deportati in un gulag in Siberia e uccisi. La cattedrale rimase per molti anni chiusa e usata come magazzino, per essere riconsacrata il 18 maggio 2003. All’interno vi sono affreschi e altre opere d’arte pressoché uniche.

7 marzo 2022