Ai Capitolini 27 capolavori per celebrare la misericordia

Presentata la mostra promossa dalla Soprintendenza e organizzata dal Centro europeo del Turismo. Dal 30 maggio al 27 novembre

Presentata la mostra promossa dalla Soprintendenza e organizzata dal Centro europeo del Turismo. Dal 30 maggio al 27 novembre

Roma si arricchisce di un nuovo itinerario giubilare nel segno dell’arte. A partire dal 30 maggio, infatti, sino al 27 novembre 2016, verrà ospitata nelle sale dei Musei Capitolini la mostra La Misericordia nell’arte. Itinerario giubilare tra i capolavori dei grandi artisti italiani. Un’esposizione che, come sottolineato dal sovrintendente capitolino ai Beni culturali, Claudio Parisi Presicce, sin dal primo giorno ha avuto il sostegno delle amministrazioni locali e del Centro Europeo del Turismo, con un importante comitato scientifico nel quale spicca il nome dell’arcivescovo Jean Louis Bruguès, archivista e bibliotecario di Santa Romana Chiesa.

Promossa dalla sovrintendenza capitolina ai Beni culturali e organizzata dal Centro europeo del turismo con il patrocinio del ministero dei Beni e delle attività culturali e del Turismo, la mostra intende presentare, attraverso una selezione di 27 capolavori mai riuniti assieme, il fil rouge della misericordia giubilare tramite l’intrecciarsi di due temi: il primo è rappresentato dall’immagine della misericordia associata alla Vergine che accoglie i sofferenti sotto il suo mantello; il secondo filone muove verso lo stile di vita dei credenti, la loro capacità di accoglienza che, sgorgando diretta dal cuore del Padre, viene tradotta negli atti concreti delle Sette opere di misericordia corporale enunciate nel Vangelo di Matteo. Tema centrale ed attuale – è stato spiegato dagli organizzatori -, sia per l’indizione dell’Anno Santo, sia per l’attuale contesto storico, dove sofferenza, guerra e terrore sono all’ordine del giorno. Un dolore che non lascia indifferenti e che, anche in passato, ha catturato gli sguardi degli artisti desiderosi di tradurre in opere la carità.

Un manifesto figurativo del messaggio religioso affidato alla pittura, in grado di proporre, talvolta, un’immagine più eloquente della parola stessa. Dialoghi simbolici tra la Vergine, che allarga il suo mantello accogliendo ora una città, ora un popolo, talvolta dei giovani, in un gesto di protezione, ed il popolo di Dio; dialoghi rivolti ai pellegrini.

Opere di pregio realizzate per mano di grandi artisti, da Niccolò Alunno a Guido Reni a Jacopo Zanguidi detto Il Bertoja, con la “Madonna della Misericordia”, a Vincenzo Tamagni con la “Madonna della Misericordia”, a Pietro Bernini con il suo “San Martino divide il mantello col povero”, altorilievo in marmo di Carrara. Opere che si possono incontrare disseminate in varie località italiane, alcune delle quali inamovibili come quelle di Piero della Francesca e Caravaggio, artefici assoluti di dipinti dedicati alla Vergine della Misericordia e alle opere di misericordia corporale.

«Capolavori da vivere e da sfiorare con la memoria», afferma Cristina Acidini, storica dell’arte. Capolavori che testimoniano la misericordia indicata dal Papa come parola chiave del Giubileo. «Aprendo un anno giubilare straordinario – commenta monsignor Bruguès – Ppapa Francesco vuole piantare il seme della misericordia nel cuore delle persone, nel tentativo di aprire un cammino verso Dio in un mondo pluralista dove prevale lo scetticismo verso i segni divini». (Ilenia M. Melis)

3 maggio 2016