All’Olimpico la Partita per la pace, tra gol e solidarietà

Protagonisti del calcio di ieri e di oggi in campo per i terremotati del centro Italia e per i bambini delle periferie italiane e argentine. Il sostegno del Papa

Protagonisti del calcio di ieri e di oggi in campo per i terremotati del centro Italia e per i bambini delle periferie italiane e argentine. Il sostegno del Papa

Un invito alla pace attraverso il calcio. L’assist lo ha fornito Papa Francesco, la rete è stata firmata da numeri 10 d’eccezione come Maradona, Ronaldinho, Totti e Di Natale. Ma a vincere è la solidarietà. Tanti i campioni in campo all’Olimpico nella serata di ieri, mercoledì 12 ottobre, per la “Partita per la pace”, promossa da Scholas Occurrentes, Comunità Amore e Libertà, Centro sportivo italiano e Unitalsi. Una grande festa in nome della tolleranza, con un pensiero rivolto ai più poveri, soprattutto ai bambini che vivono in condizioni difficili.

L’evento, giunto alla seconda edizione, è stato fortemente voluto dal Papa che vede nel calcio un terreno fertile e nei giocatori un esempio per educare i giovani di tutto il mondo ai valori della correttezza e del rispetto dell’altro. Quest’anno l’iniziativa ha consentito di aiutare i terremotati del centro Italia raccogliendo fondi da utilizzare per le necessità delle popolazioni colpite dal sisma, ma anche dei più piccoli che vivono nelle periferie italiane e argentine, per i quali saranno attivati servizi di assistenza.

Per la cronaca, il match tra la Liga per la pace e la Squadra per l’incontro si è concluso 4-3. Ad appassionare i tifosi sugli spalti sono stati, però, il gol di Totti su assist di Maradona, in campo per 90’, e le sue magie, ma anche i dribbling di Ronaldinho. Grande gioia in campo anche per un ex capocannoniere del campionato italiano, Hernan Crespo subentrato all’inizio del secondo tempo e autore di un gol. «Non avrei pensato di conoscere tre Papi – ha detto l’ex attaccante argentino -, è stata una grande gioia potere abbracciare Francesco ed essere in campo per la solidarietà e la pace».

Prima dell’inizio della partita i calciatori hanno incontrato in Vaticano il Papa, che al termine dell’udienza generale ha rivolto «un saluto speciale agli organizzatori e ai partecipanti». In campo anche un ex campione del mondo con la nazionale italiana nel 2006, Gianluca Zambrotta, oggi allenatore in India: «Siamo qui per una bellissima causa: essere uniti per la pace. Vivendo in India è più facile capire la differenza tra ricchezza e povertà e tornando in Italia capisco che dobbiamo farci un esame di coscienza».

Tra le sorprese regalate dal match, anche l’abbraccio tra Diego Armando Maradona, protagonista in negativo di uno screzio con Veron, e il figlio, che ha riconosciuto dopo quasi trent’anni, entrato in campo nella squadra del padre. Assieme hanno partecipato anche alla conferenza stampa di presentazione della partita. «Io sono con Papa Francesco, per lui sono sempre a disposizione – ha detto dopo essere arrivato a Roma da Dubai -. Sta facendo un grandissimo lavoro anche dentro il Vaticano, come piace a tutti i cattolici. Per questo quando mi ha parlato di questa iniziativa ho detto subito sì. Vogliamo fare una cosa molto grande, raccogliere fondi per dare da mangiare ai bambini, per dire la nostra sulla pace e per dare una mano grande al Papa. Io mi ero allontanato dalla Chiesa per tanti motivi, Papa Francesco mi ha fatto ritornare».

In campo, prima dell’inizio del match anche alcuni piccoli campioni che ogni giorno faticano per realizzare il loro gol. La fondazione Unitalsi “Tomassi” ha organizzato un pre-partita sul terreno dell’Olimpico al quale hanno partecipato oltre 32 giocatori under 15, tra cui alcuni giovani con sindrome di Down, ragazzi provenienti dalle zone terremotate e giovani immigrati provenienti dalle case famiglia di Roma.

13 ottobre 2016