Nel 2016 gli italiani hanno consumato all’incrica 320 chili a testa di frutta e verdura: 3 chili in più rispetto all’anno precedente, anche se continuano a pesare gli sprechi. Ad annunciare questa svolta salutista sulle tavole del Bel Paese è Coldiretti con il suo Macfrut Consumers’ Trend, presentato sabato 18 febbraio in occasione della giornata nazionale dedicata agli agrumi “Made in Italy” nei mercati di Campagna Amica. Stando ai dati raccolti, mai così tanta frutta e verdura “Made in Italy” è arrivata sulle tavole straniere con il record storico nelle esportazioni che raggiungono per la prima volta il valore di 5 miliardi di euro. Sul fronte interno, gli acquisti delle famiglie italiane sono aumentati del 2% rispetto al 2015, anno in cui si erano fermati a quota 8,1 milioni di tonnellate di cui 4,5 milioni di frutta e 3,7 milioni di verdure, solo di prodotto fresco.

A sostenere l’andamento positivo dei consumi, secondo Coldiretti, sono anzitutto le preferenze alimentari dei giovani, sempre più attenti al benessere a tavola. Il risultato: «La spesa per frutta e verdura degli italiani raggiunge i 98,55 euro al mese per famiglia, sorpassa quella per la carne ed è diventata la prima voce del budget alimentare delle famiglie con una rivoluzione epocale per le tavole nazionali che non era mai avvenuta in questo secolo, secondo gli ultimi dati Istat». Ma la domanda di cibi sani arriva anche dall’estero, dove sono stati esportati complessivamente 4,4 miliardi di chili di frutta e verdura fresca nel 2016 con un aumento del 6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. «Un risultato ottenuto nonostante l’embargo totale in vigore nei confronti dei prodotti ortofrutticoli nazionali da parte della Russia. Come poche volte è accaduto nel passato le esportazioni di frutta e verdura – precisano da Coldiretti – hanno sorpassato in quantità le importazioni con un netto miglioramento della bilancia commerciale del settore».

Per il presidente Roberto Moncalvo, «l’Italia ha le risorse per cogliere le opportunità che vengono dal prepotente affermarsi di nuove tendenze salutistiche in Italia e all’estero dove il Made in Italy ha un valore aggiunto in più». Si tratta, evidenzia, di «un trend positivo spinto dai riconoscimenti attribuiti a livello mondiale alla dieta mediterranea».

20 febbraio 2017